Un bel tacer non fu mai scritto… si dice. Per me non fu mai detto.
A volte è meglio non intervenire, tacere, silenziarsi perché si vuole bene alle compagne e ai compagni e non è il caso di rovinare dei sogni di gloria dettati dall’1% e da magnifici sondaggi post-voto che raddoppiano questo grande risultato.
A volte, dunque, è meglio tacere per amore, per pietà forse anche un poco.
A volte è meglio tacere per non disilludere con delle critiche un entusiasmo fondato su una completa assenza di osservazione a 360° della attuale composizione politica della società italiana.
Per questo, ho taciuto.
Ma continuerò a parlare. A scrivere. A dire la mia nonostante chi pensa che sia uno spreco di parole, una composizione di fisime politiche non utili alla concretezza invece del “fare”.
Il fare senza il pensare è un esercizio meccanico che può avere un ruolo solo fine a sé stesso. Non produce nulla in quanto a futuro: è, in sostanza, una ipocrita forma di riformismo.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay