Dunque ci siamo. Dopo alcuni giorni siamo nuovamente qui con voi, compagne e compagni, amiche ed amici che ci seguite da alcuni anni ormai e che siete veramente aumentati esponenzialmente in pochissimo tempo.
Le esigenze della comunicazione ci hanno portato a ripensare la quotidianità del nostro essere “sinistra” anche su Internet. I siti web ormai si leggono “anche” dai computer, ma sono sempre più affiancati da dispositivi mobili come i tablet e gli smartphone.
Gente frenetica per strada, sui treni, sugli autobus e perfino negli uffici e a scuola, negli ospedali e magari chissà anche nelle case di cura, prende un Ipad in mano, un tablet qualunque e digita, digita, cerca, legge, guarda foto sempre più grandi e prova ad interagire con un mondo che non aspetta, che corre e che non si ferma davanti ai rallentamenti delle nostre singole età anagrafiche.
In mezzo a tanti siti web di sinistra, di centro, di destra, in mezzo al “mare magnum” di una informazione spesso omologata nel vero squisito senso della parola, quello più affine all’accondiscendenza del potere, spazi privi di qualunque padrone come “la Sinistra quotidiana”, ma piacevolmente prigionieri del proprio carceriere (il lontano, bellissimo e disperato orizzonte comunista), sono probabilmente abbastanza rari.
Eppure per fare un sito web basta poco: una 50ina di euro annui e poi tanta voglia e passione di scrivere, di leggere, di cercare foto e frasi, video e messaggi. Creare tra tutti questi elementi dell’armonia è come mettere insieme una splendida orchestra che suoni le migliori arie mai composte.
Non pretendiamo tanto. Ci basta sapere che oltre 2.000 contatti unici al giorno (di media) sono la base ormai da mesi e mesi su cui si muove un sito che viene seguito (per ora) da oltre 600 amici su Facebook e che viene linkato (sarebbe bello scrivere in italiano: “collegato”, ma è così poco “internettiano”…) centinaia di volte sui social network più diversi. Spiccano sempre Facebook e Twitter, campioni di presenze e pingback, ma abbiamo veleggiato in altri lidi.
La ricchezza di un sito come questo è data dalla spontaneità del dire e dello scrivere. Non esiste censura, non esiste modificazione dei contenuti. Chiunque può scrivere quello che vuole, ovviamente nei limiti del percorso politico che ispira “la Sinistra quotidiana” in quanto a valori e pietre angolari di riferimento.
Per il resto, qualunque persona che non sia fascista, xenofoba, omofoba, razzista… insomma che non sia stupida, può mandarci scritti, poesie, racconti, tutto quello che le viene voglia di vergare con la tastiera sul video del proprio pc, tablet o telefonino che sia.
Brevemente vi descrivo (passo in prima persona) alcune novità grafico – tecnico – contenutistiche: la larghezza del corpo del sito è aumentata e si adatta a tutti i tipi di schermo, ai browser di qualunque generazione e tipo. E’ visibile dal monitor – tv fino al piccolo telefonino che tenete in tasca.
Le immagini, i testi e ogni altro elemento presente sul sito corrono dietro a questo adattamento e si adeguano, come l’acqua si adegua ai contenitori e ai luoghi dove scorre, alla forma del video che avete davanti o tra le mani.
Gli effetti grafici li scoprirete a poco a poco. Sono accattivanti e rendono meno statico e pesante il tutto. Nella parte alta della home page e anche delle singole altre pagine scorre una striscia di “breaking news”: sono gli ultimi inserimenti e riguardano tanto gli articoli che il più breve “Stiletto” che non perdona e tocca quando può…
Una sezione speciale di video verrà creata a breve e conterrà canzoni, canti popolari e anche approfondimenti politici e culturali, storici e filosofici da consultare sempre, da guardare a tutto schermo e magari da copiare e incollare tramite You Tube sul proprio blog, portale o sito preferito.
Un ringraziamento particolare va a Sergio “Joe Riot” che ha chiuso il battesimo di questa nuova versione del sito con la testatina ridisegnata per l’occasione. Grazie Sergio, davvero!
Insomma, avete tra le mani, tra gli occhi e nella mente una nuova “Sinistra quotidiana” che è partigiana, orgoliosamente e ostinatamente caparbia nell’essere comunista, ma nel sapersi confrontare anche, e forse soprattutto per spirito se non altro di polemica, con chi comunista non è, non è mai stato o ha smesso di esserlo perché deluso, affascinato da altre ribellioni. Presunte o vere che siano.
Comunque la pensiate, compagne e compagni, amiche ed amici, vorrei ringraziarvi fuori da riti e da prammaticità scontate. Dirvi grazie perché potreste leggere molte altre cose ed invece, tra le molte altre cose che leggete ogni giorno, magari c’è tempo per voi anche per “la Sinistra quotidiana”.
E noi sappiamo quanto bisogno ci sia di un nuovo slancio rivoluzionario prima nei nostri istinti, nelle nostre coscienze che sul campo. Perché non c’è costruzione possibile di una alternativa di società se non c’è già in embrione una società, una comunità grande di donne e uomini capaci di essere in nuce la prospettiva concreta del futuro.
Karl Marx ha scritto che “il comunismo è l’atto finale di generazione della storia”, una sorta di approdo naturale ad uno stato di natura per tutte e tutti, fuori dagli schemi e dalle ipocrisie degli orpelli del capitalismo.
A molti queste parole potranno sembrare cantilene lagnose di un passato che non vogliamo far passare. Sono il contrario. Sono la consapevolezza che in questa modernità, così esaltata e così deprimente e pauperistica per molti e profittualissima per pochi, non c’è soluzione alla contraddizione sociale che esplode ad ogni piè sospinto, ad ogni speculazione, ad ogni confronto tra i poli delle grandi concentrazioni di potenza e di ricchezze.
Chi si ostina a pensare di poter riformare tutto questo o è in malafede o è altrettanto stupido come lo è un razzista, un fascista, uno xenofobo, un omofobo… E francamente è preferibile la malafede alla stupidità. Con la prima si può combattere a viso aperto, ma con la seconda non ci si può che rassegnare ed essere ancora più spietati. Parole grosse? Forse. Ma la tragedia dei tempi incombe e ci bussa alle porte. Per questo dobbiamo mantenere gli spazi di comunicazione tra noi, ampliarli, farne una potenza quasi politica. Anzi, essere una potenza politica sul piano comunicativo. “Val più la penna della spada”, qualcuno ha detto e scritto: noi siamo qui per dimostrarlo ancora una volta. Insieme.
Buona navigazione, buona lettura, buona “sinistra quotidiana”.
MARCO SFERINI
redazionale