Le analogie le vedo. A tinte fosche.
A tinte grigio-nere. Col trattino in mezzo ai due colori, per separarli e anche per unirli.
Separarli perché un po’ tutto ciò che è umano il grigiore della paura lo separa dal resto: da giudizi equilibrati, dal buon senso, dalla tendenza, che dovrebbe essere umana, a considerare l’uguaglianza come un valore e non come una sopportazione, un peso da portare, un riferimento morale fastidioso.
Separarli perché un po’ tutto ciò che è reso dis-umano dal grigiore, il nero lo peggiora: la sopportazione diventa intolleranza, disprezzo, contrarietà aperta, nuova cultura antisociale delle masse sedotte dalla egoistica disperazione del futuro invisibile.
Le analogie le vedo, eppure se le affermassi sarei certamente deriso nel migliore dei casi, incompreso nel peggiore.
(m.s.)
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