Vi rendete conto cosa di cosa state facendo a questo Paese?
Sì, ve ne rendete conto e continuate perché è così che si consolida il vostro potere: non solo più attraverso il sostegno degli industriali del nord est o dei piccoli padroni di mezzo nord Italia.
Si consolida con una politica fatta di odio, di crudeltà e di disprezzo verso, ancora una volta, i “diversi” dalla maggioranza, dagli “autoctoni”: è una diversità che attraversa pensieri, religioni, pigmentazioni differenti della pelle e qualunque altro elemento possa contraddistinguere ciò che insegnate a ritenere come “fondante della civiltà occidentale” a discapito di altre culture che sono, alla fine, sempre persone come voi, come noi.
Anzi, come voi forse non sono: perché dopo secoli di colonialismo, di imperialismo e guerre, cercano riparo e rifugio in un continente che apparentemente è rimasto ricco ma che è sul piatto delle concorrenza mondiale tra i grandi poli capitalistici asiatici e americani e fa fatica a reggere il confronto.
Così sceglie la via sovranista, l’Europa della patrie, molto piccole, sempre più misere e miserevoli.
Odio, crudeltà, razzismo, xenofobia si diffondono e così compaiono svastiche un po’ ovunque e nessuno chiede scusa per quei gesti, anche indirettamente. Si comprende il dolore ma non si fa ammenda.
Del resto, anche volendo, sarebbe impossibile.
Una “baby gang” a Napoli aggredisce un uomo soltanto perché “di colore”.
Dilaga nel Paese un sentimento di odio che è l’esatto opposto dei valori repubblicani, laici e costituzionali che derivano da una Resistenza che viene raccontata come tremenda, sanguinosa, con i partigiani al posto dei carnefici nazisti e fascisti.
L’opera del riscrittura della morale comune dell’oggi, del presente, si accompagna al revisionismo storico perdurante da ormai troppi decenni.
State costruendo un’Italia che sarà anche la vostra patria ma che la mia non è lo può essere.
Il problema è che di Paese ce n’è uno solo e la Costituzione finisce per essere solo un bel pezzo di carta quando, nella generale sonnolenza della ragione, la si può scavalcare con arroganza, irridendo qualunque contestazione e qualunque critica.
Così si affermano i totalitarismi: iniziando a non tenere conto delle osservazioni altrui, procedendo come rulli compressori per la propria strada. Appoggiati da un certo sostegno dell’economia dominante, ovviamente.
Ma purtroppo da gran parte di un popolo che dimostra, ogni giorno che passa, di essere disgraziato, privo di grazia costituzionale, non certo religiosa.
La nuova religione nasce, cresce e si sviluppa sui social: chissà oggi il potente di turno cosa avrà mangiato?
Le alte domande e gli alti entusiasmi di un popolo indegno della Costituzione che potrebbe avere tra le mani e che invece mette sotto i piedi.
(m.s.)
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