Sinistra. Il leader greco lunedì sarà a Praga, con un occhio a Kiev
Lunedì 28 aprile arrivano a Praga il presidente del Partito della Sinistra Europea (Pge) Pierre Laurent e il candidato per la presidenza della Commissione Europea Alexis Tsipras. Quest’ultimo affronterà una fitta giornata, con un dibattito alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Carlo, un volantinaggio per le strade di Praga e infine un incontro nella sede del Partito Comunista della Boemia e della Moravia (Kscm), membro osservatore del Pge.
I vertici del Partito della Sinistra Europea arrivano al confine orientale della loro organizzazione. Secondo gli ultimi sondaggi il Kscm è l’unica organizzazione affiliata al Pge nel centro-est Europa ad avere una possibilità concreta di portare dei propri eletti nel Parlamento Europeo. A dieci anni dall’entrata nell’Ue dei Paesi del centro-est Europa il Partito della Sinistra Europea non è riuscito a radicarsi nella regione, dove negli ultimi anni si sono invece rafforzate non poco le organizzazioni neofasciste. Per ora il Pge si è affidato soprattutto alla politica estera condotta dalla tedesca Die Linke, la cui fondazione Rosa Luxembourg Stiftung ha saputo intrecciare negli ultimi anni una serie di importanti rapporti con le realtà attive in questa parte d’Europa. Sebbene grazie a questo lavoro esista un vivace scambio intelettuale, non si sono sviluppate organizzazioni politiche rilevanti su piano elettorale. Questa debolezza si ripercuoterà inevitabilmente anche sul successo di Tsipras nella corsa per la presidenza della Commissione Europea.L’arrivo a Praga di Laurent e Tsipras quindi rimarca una rinnovata attenzione verso una zona a lungo trascurata.
Una visita, che non potrà non affrontare il tema cruciale della crisi ucraina, verso cui il Pge ha assunto un atteggiamento cauto, chiamando a un negoziato in sede Onu tra le parti coinvolte. Una posizione più articolata è stata assunta dal Kscm. Sebbene i deputati comunisti non abbiano votato la risoluzione di condanna della secessione della Crimea, presentata alla Camera dei deputati ceca, alcuni dirigenti più in vista del partito hanno criticato fortemente la Russia. «Con il comportamento in Ucraina, la Russia ha assunto lo stesso atteggiamento imperiale, che hanno avuto le potenze occidentali, quando sono intervenute in violazione al diritto internazionale in Jugoslavia, in Afghanistan, In Iraq e in Libia», ha detto Jiri Dolejs, vicesegretario generale del partito. Un altro tema importante sarà anche il ruolo giocato dai Paesi del centro-est Europa all’interno dell’Ue. È indubbio che l’accesso al mercato comune abbia rafforzato le economie dell’area grazie a un forte flusso di investimenti (e di delocalizzazioni) dagli Stati membri più anziani e alle risorse piovute dai fondi europei. Lo spazio per il dumping sociale e territoriale si sta però riducendo, mentre le risorse destinate ai fondi europei risentiranno in negativo della restrizione del budget comunitario e dell’entrata di nuovi Paesi come la Romania e la Bulgaria.