Mentre Obama nelle ore del golpe attendeva gli sviluppi, Donald Trump oggi non se la sente di fare la predica ad Erdogan.
Diceva Protagora: “Il simile conosce il suo simile”.
Forse non ci voleva il filosofo greco per arrivare a comprendere la vicinanza di crudezza, di spietatezza e di vuota banalità del male che rende simili questi due fascisti…
Ogni giorno che passa ci rivela la verità del golpe: la ferocia repressiva di Erdogan è nazismo di nuovo modello, tanto quanto lo è quello, per ora minacciato, del miliardario statunitense.
E ora cerchiamo le colpe della loro ascesa al potere… Ma intanto sono lì…
(m.s.)
foto tratta da Pixabay
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