Che una tesi di laurea, sul movimento No TAV, divenga oggetto di condanna per chi l’ha scritta, la dice lunga sulla deriva autoritaria imboccata dal nostro paese. La vicenda ha inizialmente coinvolto anche una dottoranda in sociologia Franca Maltese dell’Università della Calabria, che ha evitato la condanna per “concorso morale in violenza aggravata” in quanto presente alla manifestazione No TAV del giugno 2013 in qualità di osservatrice, raccontato poi nella sua tesi, dal punto di vista sociologico, insieme ai tanti eventi prodotti dal movimento. La stessa sorte non è toccata a Roberta Chiroli dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che seguiva e studiava, insieme alla Maltese, il movimento per una tesi di laurea in antropologia.
Lo stesso tribunale infatti ha condannato la Chiroli a due mesi, perché avendo raccontato i fatti in prima persona avrebbe dimostrato così la sua partecipazione. L’espediente narrativo della laureanda in antropologia è dunque diventata una “prova” del reato. Il movimento No TAV è stato negli ultimi anni il simbolo della resistenza di una popolazione contro l’uso inutile e dannoso del proprio territorio, la sua forza e compattezza hanno disturbato profondamente i poteri forti che sono dietro l’affare No TAV e i governi che l’hanno sostenuto.
Nel caso della studentessa di antropologia, alla quale esprimiamo solidarietà e sostegno, siamo al reato d’opinione, neanche quello attribuito a Erri De Luca, che ha preso posizione nel merito del movimento, ma a quello che riguarda lo studio sul campo di un fenomeno, che evidentemente deve essere rimosso e cancellato dalla realtà e dalla Storia.
LOREDANA FRALEONE
Responsabile naz.le Università e ricerca – Rifondazione Comunista
GIOVANNI RUSSO SPENA
Responsabile naz.le Democrazia e istituzioni – Rifondazione Comunista
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