Usa

  • Tempi moderni. L’inglorioso tramonto della neutralità elvetica

    Qualche giorno fa, in un comunicato del Partito Comunista svizzero, si paventava il timore che la Confederazione Elvetica, dopo una quasi millenaria tradizione neutralista (seppure armata), abbandonasse questo suo status per prendere in considerazione l’ipotesi di schierarsi in tempi di guerre locali declinate sul piano globale. Nello specifico, una...
  • Le coordinate coloniali del genocidio palestinese

    Con il continuo sostegno delle democrazie occidentali al genocidio che Israele sta compiendo a Gaza, insieme alle persistenti violenze quotidiane in Cisgiordania, è forse il caso di tornare a una storia più profonda, molto prima del 7 ottobre dello scorso anno, o addirittura della Nakba del 1948, per cogliere...
  • Le urla di Gaza e le orecchie foderate dei democratici americani

    Ritorniamo sulla Convention democratica di Chicago. Per un motivo, essenzialmente. Ai delegati palestinesi, che volevano prendere la parola dal grande palco dove si sono avvicendati i grandi passati per lo studio ovale della Casa Bianca, non è stato concesso di intervenire. Il timore, dicono le cronache ufficiali, era che...
  • Nulla di nuovo dalla convention di Chicago: l’alternativa non c’è

    Quella che potrebbe essere una incognita nel cammino di Kamala Harris verso la Casa Bianca, in realtà nell’opinione pubblica e nell’elettorato democratico è, per lo meno nei giovanissimi e nei non ancora anziani, un tema di terzo, quarto e persino quinto ordine. La politica estera del Grande Paese non...
  • Ma noi siamo sicuri che vogliamo la pace?

    Ma noi siamo sicuri che vogliamo la pace? Durante la campagna elettorale, il neo-presidente Masoud Pezeshkian ha promesso un Iran più aperto al mondo per far uscire il suo paese dall’«isolamento» e ha promesso di rilanciare l’accordo sul nucleare per eliminare le sanzioni. Noto per le aspre critiche rivolte...
  • Vincitori e vinti? Le mosse locali per un nuovo ordine globale

    La situazione geopolitica mondiale, di per sé, nell’essere tornata ad un multilateralismo piuttosto strutturale (quindi improntato alle dinamiche del liberismo capitalistico moderno) esclude, almeno in linea di principio (e quasi certamente nella concretezza che si delineerà in futuro), un qualcosa di simile al “pareggio” per ciò che concerne la...
  • Arafat

    Quando rientra in Palestina dopo ventisette anni di esilio, più o meno tanti quanti ne ha sta passando Nelson Mandela nel Sudafrica dell’apartheid, Yasser Arafat è sempre quell’«uomo piccolo, dalle guance coperte da una lenuggine grigia ineguale, che dà l’impressione di una rasatura trascurata, il capo quasi completamente calvo...
  • Hanno ucciso l’uomo del negoziato

    Quando uccidi il negoziatore vuol dire che del negoziato non ti importa nulla. E pure del cessate il fuoco a Gaza. La scelta di Tel Aviv è quella di una guerra infinita ai palestinesi e allargata a tutto il Medio Oriente, rappresaglie comprese (se resteranno rappresaglie). È questo il...
  • La finzione democratica di Israele, Stato di guerra permanente

    Israele è una democrazia parlamentare. Dovrebbe esserlo. A detta della sua costituzione lo è. A detta dei suoi abitanti lo è. E lo è anche per moltissimi osservatori esterni che ne mettono in luce le differenze rispetto ai paesi arabi che circondano lo Stato ebraico. La possibilità di avere...
  • Il Venezuela in mezzo allo scontro tra USA e multipolarismo

    La realtà ha la testa dura e chi la nega può andare a sbattere. Si potrebbe sintetizzare così il risultato delle elezioni presidenziali in Venezuela (n. 31 in 25 anni) che ha visto la vittoria e la conferma di Nicolás Maduro e la sconfitta del candidato dell’opposizione di estrema...
  • Lionel Stander. Più a sinistra della sinistra

    Quando venne sciolta la House Committee on Un-American Activities (Commissione per le attività antiamericane, HCUA), creata col benestare della Corte Suprema statunitense che sottolineò come la minaccia comunista fosse più importante della libertà di parola, si stima che tra le dodicimila e le quindicimila persone persero il lavoro. La...
  • L’icona progressista che esiste solo nei sogni americani

    Buon ultimo, Barack Obama ha comunicato il suo appoggio a Kamala Harris, i cui collaboratori hanno prontamente confezionato un video della telefonata tra Barack, Michelle e Kamala. Non un grande sforzo da parte dell’ex presidente: Joe Biden aveva comunicato la sua decisione di rinunciare a un secondo mandato sei...
  • Il doppiomoralismo del potere e la genuinità del messaggio olimpico

    La doppia morale fa parte di un sistema di relazioni politiche, istituzionali e sociali che obbedisce alle leggi dei movimenti del mercato, dei capitali, dei grandi e grandissimi interessi di multinazionali che sono, nel regime della concorrenza tra poli entro la globalizzazione mondiale, i punti da cui partono gli...
  • Kuleba tratta con la Cina, la grande mediatrice globale

    La notizia del giorno potrebbe essere il discorso di commiato di Joe Biden in vista della competizione elettorale presidenziale di novembre negli Stati Uniti. Oppure potrebbe essere il discorso di Benjamin Netanyahu davanti al Congresso della Repubblica stellata disertato, per l’occasione, da eminenti esponenti del Partito democratico. Oppure, ancora,...
  • Miraggio sociale e realtà liberista nell’America che non cambia

    Ciò che appare non sempre corrisponde a ciò che realmente è, ma nel caso di Joe Biden, purtroppo, i segnali di una inadeguatezza a ricoprire ancora il ruolo di Presidente degli Stati Uniti d’America erano ben visibili e non certo dalle sole ultime settimane. Se qualche inciampo, e non...
  • Usa 2024, semiologia dei tipi tosti

    Il catch, scriveva Roland Barthes in uno dei suoi saggi più celebri pubblicato nel 1957, è “il gesto che separa il Bene dal Male”. Produce perciò “un’euforia degli uomini, sollevati per un momento al sopra dell’ambiguità costitutiva delle situazioni quotidiane”. Che questa forma di lotta fosse vera o truccata,...
  • Trump e la “più grande deportazione” della storia americana

    Comprendere la reale portata del fenomeno trumpiano significa, almeno per quanto riguarda il contesto dell’America come sineddoche del mondo e degli Stati Uniti come sineddoche dell’intero continente, non tralasciare nulla di quello che il magnate candidato nuovamente alla presidenza a stelle e strisce dice o fa, dando per scontato...
  • Le indagini su Crooks, tutti gli occhi sul movente

    Come è stato possibile che un cecchino raggiungesse una posizione utile per avere un «clear shot» di Donald Trump? Cosa è andato storto nel lavoro dei servizi di sicurezza? Perché c’era una bomba (o meglio «un ordigno rudimentale») nella macchina del ragazzo autore dell’attentato, identificato come il 20enne della...
  • L’America nella trappola della predestinazione trumpiana

    Thomas Matthew Crooks, una pallottola che fischia nell’aria, Donald Trump che si accascia al suolo proteggendo con le mani l’orecchio colpito dal giovane tiratore ventenne. Sangue, rabbia. Gran parte dei giornali e delle televisioni, delle radio e dei siti Internet hanno sentenziato senza appello: quelle immagini resteranno nella Storia....
  • Attentato a Trump: spari durante un comizio

    Alle 18.20 ora locale il comizio di Donald Trump a Butler in Pennsylvania era cominciato da poco, quando sono esplosi gli spari. Quando il tycoon si è abbassato dietro il podio toccandosi l’orecchio destro, ed è stato subito circondato dagli agenti dei servizi segreti, molti partecipanti al comizio hanno cominciato...
  • Un’Alleanza da campagna elettorale

    Il 75° vertice Nato si è avviato alle conclusioni con l’ingombrante presenza del suo convitato di pietra, Donald Trump. L’ex presidente che ambisce a tornare alla Casa bianca si comporta, in spregio al barcollante Joe Biden, come se fosse già il commander in chief e ieri ha persino ricevuto...
  • La morsa a tenaglia di NATO e USA: da Est al Pacifico

    L’informazione ampiamente condivisa tra televisioni, giornali, quotidiani internettiani e tanta disinformazione social ci costringe a fissare l’attenzione sull’evento del momento e, di conseguenza, a trascurare quelle che sarebbero anche le notizie drammatiche del giorno, di tanti drammi sparsi per il mondo, ma che subiscono una retrocessione nella classifica dell’importanza...
  • L’Europa: partito unico della NATO e dell’austerità

    Non sappiamo come andranno a finire le elezioni statunitensi ma di sicuro chiunque sarà il presidente comanderà anche l’Unione europea. Ci saranno molte polemiche politiche sulla competenza o sulla rappresentatività dei vertici europei ma ha me pare che il punto fondamentale è che la scelta del triumvirato di comando...
  • Usa, democratici nel panico e senza piano B

    La disfatta di Atlanta, i democratici l’avevano vista arrivare, ma non nelle dimensioni catastrofiche in cui è stata crudamente messa in scena per novanta minuti sugli schermi della Cnn giovedì notte. Pensavano, strateghi e big del partito, che Biden, opportunamente protetto da una rete di sicurezza, avrebbe potuto sostenere...
  • Bolivia, stavolta niente golpe. Il generale alla fine resta solo

    La verità è lapalissiana: la lotta fratricida tra un presidente Luis Arce in difficoltà di fronte all’attuale recessione e un ex presidente Evo Morales deciso a riprendersi il potere può solo favorire le forze golpiste. E se il sorprendente tentativo di colpo di stato da parte dell’ex comandante delle...
  • La storia infinita dei colpi di Stato in America Latina

    Facciamo bene attenzione a non ridimensionare quanto avvenuto in Bolivia nelle ultime quarantotto ore. Il tentativo di colpo di Stato da parte di un settore delle forze armate guidate dall’ex comandante in capo dell’esercito, il generale Juan José Zuñiga, non è, come qualcuno ha scritto su eminenti giornali nazionali...
  • Ecco come sarà possibile abolire i privilegi fiscali degli ultra-ricchi

    Su richiesta del presidente brasiliano Ignacio Lula che guida quest’anno il G20 l’economista francese di 37 anni Gabriel Zucman (docente dell’Università della California a Berkeley, della Paris School of Economics e direttore dell’Osservatorio Fiscale Europeo) ha presentato ieri un rapporto sulla tassazione minima dei miliardari. In un testo di...
  • La via cilena al socialismo

    In Italia si pensava da tempo ad una “via al socialismo” che avrebbe dovuto riprendere lo spirito resistenziale all’oppressione, questa volta anche di classe oltre che a quello dittatoriale nazifascista, e coniugarlo con un rispetto delle istituzioni democratiche che le comuniste e i comunisti avevano in larga misura contribuito...
  • Julian Assange è libero. Le democrazie e i governi per niente

    Julian Assange è finalmente libero. Di lasciare il carcere di Belmarsh, nei pressi di Londra, definito la “Guantanamo britannica“, e di tornare nella sua Australia. Perseguitato dal 2010 per la sua attività di giornalista che, tramite il sito WikiLeaks, ha rivelato al mondo i crimini di guerra di molti...
  • L’ipocrisia occidentale nella conferenza bugiarda di Lucerna

    Più che una conferenza di pace, quella di Lucerna è stata una parodia ben architettata, messa in scena con qualche inciampo e terminata malissimo. Non solo perché al tavolo mancava uno dei due contendenti ufficiali della guerra, quindi la Russia di Vladimir Putin, ma soprattutto perché di tutto si...
  • Il capitalismo rovescia i dogmi della proprietà

    Se serviva una conferma, l’ultimo G7 l’ha data: il capitalismo è in piena mutazione e la metamorfosi è così violenta da mettere in discussione persino i dogmi assoluti del diritto proprietario. Prendiamo il diritto alla libertà dei commerci. Da Biden a Meloni, i leader del G7 lo menzionano ormai...
  • Grandi in sette a rendere ancora più diseguale il mondo

    Astraendoci per un attimo dal contesto reale, pensiamo a cosa dovrebbero fare le sette più grandi potenze del mondo. Innanzi a povertà, crisi ambientale, guerre, cataclismi, migrazioni economiche e dilagare di sentimenti di odio, razzismo, xenofobia, omofobia e antisemitismo, dovrebbero provare a risolvere queste piaghe moderne. E, per cominciare,...
  • Abbiamo fatto e faremo la nostra parte per dire NO alla guerra

    Ringrazio tutte le cittadine e i cittadini che hanno votato e sostenuto la lista Pace Terra Dignità. Non abbiamo raggiunto il quorum ma abbiamo fatto la giusta lotta, quella per mettere al centro della discussione pubblica in Italia e in Europa la questione della guerra. Abbiamo fatto una grande...
  • L’Europa che non disarma, allarma

    Il voto era anzitutto europeo, quindi partiamo dal contesto continentale. Contrariamente a quanto sostiene tronfiamente Ursula von der Leyen, il Partito popolare da lei guidano non ottiene alcuna vittoria. Resta l’ago della bilancia per la formazione della maggioranza in seno al Parlamento di Strasburgo. Se questa è una celebrazione...
  • Il presupposto della pace, per salvare la terra, per ritrovare la dignità

    «Io ho voluto, col disegno e col colore, dato che queste sono le mie armi, penetrare sempre più avanti nella conoscenza del mondo e degli uomini, affinché questa conoscenza ci liberi tutti ogni giorno di più». Pablo Picasso, ottobre 1944, “L’Humanité”, quotidiano del Partito Comunista Francese Ho dato un’occhiata...
  • L’onda nera delle nazioni

    Se le destre europee non usciranno dalle elezioni del nove giugno abbastanza forti da imporre una nuova maggioranza a Bruxelles lo dovremo assai probabilmente all’astensione, la corrente principale dell’euroscetticismo estranea a qualsiasi fantasia nazionalista, disincantata prima ancora che indifferente. L’onda nera e l’euroindifferenza sono i due più macroscopici prodotti...