Unione Popolare

  • Le destre nell’autunno della democrazia italiana

    La combinazione casuale non esiste. O, per meglio dire, il Fato come inconsiderabile mitica divinità antica non è certamente il dispensatore delle congiunture politiche, economiche e sociali che permettono lo strutturarsi determinati eventi che, senza una prevedibilità nemmeno lontanamente scientifica, sfociano spesso in grandi rivoluzioni progressiste o in catastrofi...
  • L'”unità nazionale” impossibile sul costo del gas

    Nessuno degli interpreti politici e tecnico-istituzionali delle necessità strutturali del liberismo italiano, quindi delle grandi, enormi aziende che incamerano i cosiddetti “extra-profitti” (o “extra-gettito” che dir si voglia), vuole scontentare questo mondo dove si incamerena somme che derivano essenzialmente da speculazioni mercatiste e, successivamente, anche finanziarie. Non è soltanto...
  • Genesi del “melonismo”, ultima seduzione reazionaria italiana

    Si faccia bene o si faccia male a dare per scontata la vittoria delle destre nelle prossime elezioni politiche del 25 settembre, si sia quindi lungimiranti oppure eccessivamente pessimisti, esiste ormai un conclamato dato di fatto: quasi tutto oggi è vento a favore delle destre. Il ricompattamento del post-Draghi,...
  • Come riportare la vera democrazia nell’Italia del PNRR e del sovranismo

    Che cos’è che davvero ci parla di democrazia in questa nostra Italia agostana, accaldata climaticamente, accalorata ed incandescente per una campagna elettorale anomala sotto molti punti di vista? Sono così pochi i lineamenti democratici di una Repubblica dove chi è più forte, chi è presente in Parlamento, chi vi...
  • De Magistris: «Su ambiente e lavoro i partiti non hanno risposte credibili»

    «Criticità finali su Sicilia occidentale e Varese ma entro oggi confido di fare gli ultimi 100 passi e scrivere questa pagina di democrazia reale» spiega Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli e portavoce di Unione popolare, annunciando il traguardo delle firme raccolte per presentare le liste. Vi siete...
  • Unione Popolare punti alla formazione del “polo progressista”

    Unione Popolare è un azzardo. Un giusto, necessario azzardo. La sinistra di alternativa non è riuscita a coalizzarsi in un polo progressista che facesse da quarto incomodo nella competizione elettorale di settembre. Quell’unità programmatica e di intenti che poteva realizzarsi attorno ad un asse formato da Cinquestelle di nuovo...
  • La svolta necessariamente neoliberista di Giorgia Meloni

    Perché mai il mondo imprenditoriale italiano dovrebbe sostenere la coalizione di centrodestra, che esprime posizioni conservatrici e in contraddizione con il liberalismo europeo sul piano dei diritti, che con il suo neonazi-onalismo sovranista parrebbe persino entrare in rotta di collisione con l’idea stessa di Unione Europea di stampo monetario...
  • Unione popolare al rush finale con 120 proposte e contro la guerra

    La raccolta delle firme è quasi completata. Malgrado i tempi strettissimi e lo slalom tra gli uffici elettorali chiusi nella settimana di Ferragosto, l’Unione Popolare ha raccolto quello che doveva per poter partecipare alle elezioni del 25 settembre. Solo tre collegi sono in ritardo e in due giorni dovranno...
  • Il progressismo di facciata del PD e quello tardivo dei Cinquestelle

    La proposta della riduzione dell’orario di lavoro a 36 ore a parità di salario, ma su base volontaria da parte delle aziende, è una ripresa al ribasso di una antica rivendicazione del movimento dei lavoratori e di forze della nuova sinistra d’un tempo come Democrazia Proletaria. Rifondazione Comunista la...
  • L’improvvisa svolta progressista del PD. C’è da credergli?

    Per chi, come noi comunisti, va dicendo da oltre trent’anni che si deve ridurre l’orario di lavoro a parità di salario, che si deve puntare su uno sviluppo economico che guardi al pubblico, riconducendo il privato al ruolo comprimario che gli assegna per prima la Costituzione repubblicana, che occorre...
  • Il pericolo presidenzialista e il voto che salva la democrazia

    Che sia o no sfuggita a Berlusconi una, peraltro, già ampiamente nota intenzione politica del centrodestra in merito allo stravolgimento delle istituzioni repubblicane, della centralità del Parlamento a tutto vantaggio del potere esecutivo e della sua con-fusione con quello della Presidenza della Repubblica, è un aspetto del tutto residuale...
  • La rappresentanza dei privilegi e del privato si gioca tutta al centro

    La coagulazione del neocentrismo iperliberista è iniziata. Vuoi per contrarietà e non per aver saputo scegliere in tempo, come cantava il gigante pavanese, ma tant’è, Calenda che giurava e stragiurava per sei milioni di volte (ma non di voti) di non volersi mai e poi mai alleare con Renzi,...
  • Come mettere al riparo la Repubblica da nuovi tentativi autoritari

    La fragilità dei regimi democratici può alimentarsi proprio grazie a quella pluralità di posizioni e di espressioni sia intellettuali, sia civili, sia sociali che sono previste come fondamento dell’antitesi per antonomasia agli autoritarismi, ai tentativi presidenzialisti che sfociano, spesso e volentieri, in oligarchie ed autocrazie dal sapore antico e...
  • La contesa centrista tra Calenda, Renzi e il PD

    La teoria di Calenda, per dare una sorta di giustificazionismo alla sua rottura con l’alleanza siglata appena quattro giorni prima con il PD, poggia sulle contraddizioni del tutto evidenti che una “ammucchiata” simile autogenera nel momento in cui si pone come e tale e, per l’appunto, ha come funzione...
  • Attrazione fatale. Sinistra Italiana rinuncia al campo progressista

    Sarebbe veramente ingiusto, perché molto poco obiettivo, dare tutta la responsabilità del futuro del progressismo in Italia agli iscritti di Sinistra Italiana che si dovranno esprimere sulla linea tracciata da Fratoianni (alleanza col PD nei collegi uninominali e “autonomia programmatica” rispetto al resto della coalizione) entro poche ore. Sarebbe...
  • Unione popolare presenta il simbolo

    Nottata di trattative nell’Unione popolare, la lista capeggiata da Luigi De Magistris di cui ieri a Napoli è stato presentato il simbolo. Da definire le candidature tra le varie componenti dell’aggregazione di sinistra che vede insieme Rifondazione comunista, Potere al Popolo e la lista personale dell’ex sindaco di Napoli,...
  • Acerbo (Prc): «Conte e Fratoianni, il terzo polo dipende solo da voi»

    Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea sabato era a San Giovanni Rotondo, alla festa del partito, sperando in fondo di incontrare Giuseppe Conte, che invece era appena ripartito dopo una breve vacanza in Puglia. Se lo avesse incontrato cosa gli avrebbe detto? Che il M5S dovrebbe...
  • Contro le destre, senza il ricatto del voto utile

    La precipitazione elettorale rischia di far arretrare pesantemente quel livello di maturazione di un campo largo e progressista che a partire dal governo e della maggioranza giallorossa era diventato un punto acquisito delle forze che dal Pd al M5s oltre a Leu ne erano state protagoniste Insieme di forze...
  • Una vera anomalia progressista nella restaurazione bipolare

    C’è una legge non scritta che, ad ogni tornata elettorale, viene messa categoricamente in pratica: mentre le cosiddette forze progressiste si accapigliano, si dividono, si guardano in cagnesco e creano le geometrie variabili più fantasiose possibili nel definire i campi larghi o strettissimi con cui intendono presentarsi al voto,...
  • Conte al Pd: «Basta insulti». Il Piano B con De Magistris

    Giuseppe Conte usa toni quasi da ultimatum: «Ormai la macchina delle primarie siciliane è partita e domani il Movimento 5 Stelle vi prenderà parte. In queste ore però leggo diverse dichiarazioni arroganti da parte del Pd. Non accettiamo la politica dei due forni. Quel che vale a Roma vale...
  • Per un polo progressista dai Cinquestelle ad Unione popolare

    Se i tatticismi opportunistici dell’ultim’ora non prevarranno, se il Rosatellum non l’avrà vinta sull’onda anche emotiva di queste ore bollenti, immediatamente successive alla grande frattura tra PD e Cinquestelle nel dopo-Draghi, allora è pensabile che la riduzione della frammentazione politica in vista del voto del 25 settembre possa condurre...
  • 25 settembre 2022, una missione impossibile per la sinistra

    A quarantotto ore dalla conclusione dell’esperienza governativa di Mario Draghi (almeno per il momento… mai dire mai…), l’interrogativo che si pone per le forze della sinistra di alternativa è il refrain di leninistica memoria…: «Che fare?». Il lancio della proposta politica dell'”Unione popolare“, pensata come un aggregante che avrebbe...
  • La crisi del draghismo e la tentazione dello strabismo progressista

    Draghi non esclude alcuna ipotesi: andare, rimanere? Sostiene l’ex banchiere europeo che vi sono buoni motivi tanto per non abbandonare Palazzo Chigi quanto per invece discenderne le scale e oltrepassarne il portone. E’ vero che, politicamente parlando, la crisi è figlia delle decisioni del Movimento 5 Stelle e della...
  • La sinistra a lezione di francese. Parte l’Unione popolare

    La presenza dell’europarlamentare francese del partito di Mélenchon, Manon Aubry, è un portafortuna non da poco. Così come il nome «Unione popolare» è preso in prestito dai cugini francesi della Nupes. Ma di certo questa voglia di fare come Mélenchon non basta per rendere più semplice la salita impervia...
  • Perché “Unione popolare” non sia l’ennesimo fallimento a sinistra

    Tutto è relativo. Forse quasi tutto, perché, nel giro di valzer delle ultime tornate elettorali per le politiche, abbiamo – noi di sinistra, noi comunisti – tentato alla bell’e meglio, e con notevoli sforzi di carattere soprattutto intellettual-programmatico, di affidarci all’improvvisazione per strutturare progetti che solo nominalmente avevano quel...