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L’appuntamento con Stefano (nome di fantasia) è di fronte a un McDonald in una zona centrale di Roma. Oltre a lui, il rider che ha accettato di farmi vedere come funziona un normale turno di lavoro, diversi altri suoi colleghi stazionano di fronte al fast food con lo scatolone...
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I sei riders di Foodora non si arrendono e annunciano la possibilità di ricorrere in appello contro la sentenza del Tribunale di Torino che ha respinto la loro richiesta di reintegro. Erano stati licenziati nel 2016 – anzi semplicemente sloggati dalla app (nella gig economy corrisponde all’essere messi alla porta) – dopo una protesta contro le condizioni...