Recovery Plan

  • Il concreto del libro dei sogni

    La ragioneria dello Stato ha bocciato la richiesta del Ministero dell’Istruzione relativa all’assunzione (a tempo determinato) di 250 presunti “esperti” che avrebbero dovuto lavorare all’attuazione dei progetti legati al Recovery Plan. Si pone in tutta evidenza la necessità di proporre una riflessione di fondo non tanto e non solo...
  • Uno schema perfettamente neoliberista

    A chi volesse comprendere la reale portata del Piano di ripresa e resilienza (Pnrr) varato dal governo consiglierei di partire, nella lettura, dalla fine anziché dall’inizio. In particolare, suggerirei di dedicare un’attenzione preliminare, e particolare, all’ultimo capitolo del documento, nel quale vengono esaminati gli «impatti delle riforme». «I Piani...
  • Un piano di resilienza senza anima

    L’ìncipit di Mario Draghi ieri alla Camera, avrebbe potuto fare sperare a qualche ingenuo ascoltatore che si potesse aprire un varco nel grigiore dei discorsi dei capi di governo. Quel suo contrapporre la viva sofferenza di milioni di persone all’aridità di cifre e tabelle, poteva lasciare intendere che finalmente...
  • Il Recovery Plan di Draghi: tutto il potere alle imprese

    Il 25 aprile è appena passato, ci si avvia verso il Primo Maggio e il Parlamento nel corso della settimana discuterà un Recovery Plan che promette misure di contenimento del rischio di impresa ma che lascia molto a desiderare in quanto a tutela del lavoro e del gradino più...
  • Confindustria incassa, dubbi sull’idrogeno «blu»

    Le ultime limature e gli ultimi compromessi sono stati messi a punto nella riunione al Mef con Mario Draghi in contatto telefonico direttamente con Ursula Von der Leyen. Le novità rispetto alle 319 pagine del Piano nazionale di ripresa e resilienza messe a punto dal ministro Daniele Franco sono...
  • Dal 25 aprile alla liberazione umana, animale e ambientale

    Esistere, resistere e insistere. Ormai lo vado scrivendo questo trittico da fin troppo tempo. Ma si autoproclama da solo, si rinnova di volta in volta perché c’è sempre un motivo per continuare ad essere comunisti, per resistere alle tentazioni di non esserlo più, di farsi sedurre dal moderno mondo...
  • La “richiesta della crescita” nell’emergenza pandemica

    Quaranta miliardi di soldi pubblici per il patrimonio di 3.500 imprese. Il serbatoio del Tesoro gestito da Cassa Depositi e Prestiti è pronto. Sottoscriverà prestiti subordinati a tassi di favore ed entrerà nel capitale delle aziende disposte ad aprirsi agli investitori. Una massa mai vista di aiuti di Stato....
  • Una fetta di Recovery Plan alla ricca industria militare

    Una fetta di Recovery Plan anche per il settore militare. Lo denuncia Rete Italiana Pace e Disarmo: se le proposte della società civile su come spendere i soldi in arrivo dall’Europa per far fronte alla crisi non sono state ascoltate, la politica italiana ha preferito sedersi al tavolo con...
  • Il parlamento deve chiedere le carte di McKinsey

    L’incarico dato dal ministero dell’economia e finanze alla società di «consulenza strategica» McKinsey sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) è un serio incidente di percorso. Alle polemiche il Mef risponde, con una nota, che si chiede «un supporto tecnico-operativo di project-management per il monitoraggio dei diversi filoni...
  • Il governo Draghi tra consulenze private e pubbliche virtù

    Che cos’è di preciso il Governo Draghi? Come intende procedere nella allocazione delle risorse che proverranno dal Recovery Fund? Oggi, se si vuole conoscere la natura dell’esecutivo, più che osservare l’eteromogenea maggioranza che lo sostiene, va puntato lo sguardo su coloro ai quali l’ex governatore della BCE chiede consiglio...
  • McKinsey e piano Draghi, il conformismo che esclude

    I contenuti del «Piano Draghi» non sono noti al pubblico, così come la maggiore o minore discontinuità dalla versione del precedente governo. Sappiamo però che entrambi i programmi sono stati elaborati nel chiuso delle stanze ministeriali dai rispettivi referenti politici, attingendo a comitati di esperti, ascoltando le burocrazie centrali...
  • Contro Conte la restaurazione di Draghi

    Il Governo Conte non è caduto per caso. Non abbiamo assistito al colpo di mano di una scheggia impazzita, né all’esito finale di una serie caotica di sfortunati eventi. Mese dopo mese, al ritmo serrato delle campagne stampa dei grandi giornali, è stata messa in atto un’operazione aggressiva di...
  • Ex Ilva, no alla sospensiva. Il governo: l’acciaio è centrale

    «Sempre qualcosa di molto buono». La sintesi migliore dell’infinita vicenda ex Ilva è riassunta nella incredibile battuta dell’ad di ArcerlorMittal Lucia Morselli fatta col sorriso sulle labbra ai cronisti che a fine giornata, dopo l’incontro con il neo ministro Giorgetti, le chiedevano cosa succederà adesso all’acciaieria. L’umore di Morselli...
  • Brancaccio: «Draghi? Non un keynesiano ma un distruttore creativo»

    Professor Emiliano Brancaccio, lei è sempre stato molto critico con Mario Draghi. Non è sorpreso da un consenso così ampio per il suo governo anche a sinistra? Questa nuova avventura di Draghi nel ruolo di premier viene presentata in base a una narrativa “tecno-keynesiana”: cioè l’idea che questa volta...
  • Una (quasi) unanime riverenza politica alla corte di Draghi

    Le disgrazie non vengono mai da sole. Del resto era prevedibile, ma non era affatto scontato che si formasse una santa alleanza nazionale per la spartizione dei meriti politici nella divisione delle quote del Recorey Fund da destinare a questo o a quel comparto privato che, a sua volta,...
  • Bonomi: «Il Recovery plan è tutto sbagliato»

    Già di primo mattino Carlo Bonomi fiuta l’odore del sangue. Come un avvoltoio è pronto a infierire sul governo morente. Nel video incontro con Giuseppe Conte sul Recovery fund il presidente di Confindustria racchiude la summa delle critiche ad un esecutivo che gli industriali hanno sempre criticato e non...
  • Governo-sindacati, confronto «serrato» sul Recovery plan

    Il dialogo sociale riprende e si punta a farlo continuare, crisi di governo permettendo. Nel primo incontro dopo mesi con Cgil, Cisl e Uil Giuseppe Conte motiva il ritardo nel confronto proprio con la crisi politica. L’esecutivo però prende impegni per il futuro assecondando le richieste dei sindacati. Ieri...
  • Proporzionale e riforme, promesse che non hanno i numeri

    Siamo tornati lì, a quella promessa di una riforma elettorale «quanto più possibile condivisa» che garantisca «pluralismo e rappresentanza». Nell’intervento con il quale presentò alla camera il governo giallorosso, il 9 settembre 2019, Giuseppe Conte fece la promessa in cambio del voto favorevole di Pd e Leu al taglio...
  • Le misure per il Sud spia dello sguardo miope della manovra

    Habemus legem. Quella di Bilancio verrà approvata entro la fine dell’anno, malgrado fosse stata presentata in parlamento con inconsueto ritardo, evitando così il temutissimo esercizio provvisorio. Non sarebbe stato un buon biglietto da visita per Bruxelles in attesa dei fondi del Recovery. Gli esponenti della maggioranza hanno voluto sottolineare...
  • Lo scontro finale dei liberisti al governo

    Che cosa vuole esattamente Italia Viva? Partecipare ad una maggioranza di un nuovo esecutivo a guida magari Mario Draghi, più spostato al centro, meno giallo e meno rosso, più rosa, verde e nero? Oppure, tutti questi tatticismi sul Recovery Fund altro non sono se non un tastare il terreno...
  • Renzi contro Conte, con l’alto rischio di un fallimento

    Se Renzi non fosse rientrato in campo con la prepotenza che lo caratterizza, la politica italiana si sarebbe assestata sull’attuale equilibrio instabile. Ma questo è un terreno sul quale questo Presidente del Consiglio ha dimostrato di sapersela cavare bene. Trascinare ancora in avanti questa situazione avrebbe significato, perciò, consentirgli...
  • Quel cambio di paradigma che tutti invocano e nessuno mette in pratica

    Non sarà una Nadef qualunque, o quantomeno non dovrebbe esserlo. Non solo perché presenta un orizzonte ben più esteso di quello solito, spingendosi fino al 2026, ma perché ha a che fare, per usare le parole del ministro Gualtieri (nella sostanza ribadite nell’audizione parlamentare), con “la peggiore caduta del...