Palestina

  • Israele, per la Corte l’accusa di genocidio è plausibile

    La Corte internazionale di giustizia dell’Aja ha accolto le richieste avanzate dal Sudafrica affinché vengano applicate misure immediate in prevenzione di un genocidio a Gaza. Malgrado la sentenza non abbia menzionato la richiesta di un cessate il fuoco da tutti auspicato, il contenuto delle disposizioni è tale da sottintenderlo....
  • Edith Bruck, l’ostinato mestiere del testimone

    «Il Giorno della Memoria? Per me è tutti i giorni. E non riguarda soltanto gli ebrei, ma tutti gli esseri umani. Anche se guardandosi intorno viene da pensare che l’uomo non abbia imparato niente dal passato, ma ricominci ogni volta daccapo con l’odio, la guerra, la crudeltà. Io so...
  • Uno sterminio passato non ne giustifica uno presente

    Il confronto fra la Storia e l’attualità è sempre un azzardo se si pretende di stabilire non tanto un nesso causale, logico e cronologico, con gli effetti sortiti da avvenimenti accaduti in precedenza, quanto, semmai, avere la pretesa di far assomigliare il passato col presente al fine di distorcere...
  • Il Viminale: «Rinviare i cortei pro-palestinesi»

    Rinviare le manifestazioni per la Palestina in programma per il 27 gennaio evitando così la sovrapposizione con quelle previste per il Giorno della Memoria. E’ l’indicazione contenuta in una circolare inviata ieri dal Viminale a tutti i questori e nella quale si spiega che le iniziative a favore del...
  • Per una sola proposta di sinistra alle europee

    Agatha Christie sosteneva che un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova. Al punto in cui siamo, ci possiamo permettere di affermare che di prove dell’emergenza antisociale e antidemocratica, che prende la via di un nuovo consolidamento del consenso verso formazioni di...
  • Attorno alla pace l’idea di una sinistra plurale ed europea

    Il prolungarsi dei conflitti, sommato alla diffusione che stanno avendo in quasi tutti i continenti, pone il tema della pace al di sopra di ogni altra rivendicazione sociale e civile, poiché non può esservi vero sviluppo e progresso senza una decisa e intransigente limitazione della tendenza insita nel capitalismo...
  • Gli Houthi, il «nemico perfetto» nel nuovo conflitto in Medio Oriente

    Li chiamano «ribelli» ma occupano la capitale Sanaa da quasi dieci anni, governano il 70% del Paese e controllano l’esercito yemenita: alleati dell’Iran – come Hezbollah, Hamas, il regime siriano di Assad e le milizie sciite irachene – minacciando la navigazione dallo stretto di Bab el Mandeb fino a...
  • La poco proverbiale prudenza americana, ben presto abbandonata

    Shebá veniva chiamato anticamente. Era il biblicamente mitologico Regno di Saba, ricco, bello, quanto la sua regina che, narra l’Antico Testamento, avrebbe tessuto rapporti con Salomone e gli avrebbe fatto visita per metterne alla prova la saggezza e la rettitudine. Migliaia e migliaia di anni dopo, i destini dell’Arabia...
  • Lo sciovinismo israeliano, negazione di qualunque primato democratico

    La tattica israeliana è oramai nota: si fanno sfollare i palestinesi di Gaza in quadranti della Striscia dove si proclama una sicurezza per i civili, una garanzia che lì non vi saranno bombardamenti e, non appena in quella zona si sono concentrate un gran numero di persone, magari attorno...
  • L’invenzione di Gesù di Nazareth. Storia e finzione

    A differenza del Cristianesimo, l’Islam fonda la rivelazione di sé stesso come culto monoteistico sul rapporto tra l’uomo e Dio, tra il Profeta Maometto e Allah il Compassionevole, il Misericordioso. Ed a differenza di entrambe queste due interpretazioni della volontà dell’Altissimo in Terra, l’ebraismo invece stabilisce una connessione privilegiata...
  • In Medio Oriente la guerra allargata c’è già

    Con gli attentati in Iran e a Beirut è partita un’altra fase della destabilizzazione del Medio Oriente, cominciata con l’invasione americana dell’Iraq nel 2003. Da allora – e sono più di venti anni – siamo passati attraverso il conflitto tra Hezbollah e Israele del 2006. E poi le primavere...
  • L’escalation del conflitto non ci sarà. Perché c’è già

    La strage di Kerman, durante la ricorrenza del quarto anniversario della morte del generale dei Pasdaran Soleimani, ucciso su ordine di Donald Trump nel 2020, così come gli attacchi a Damasco e a Beirut, mirati contro personalità filo-iraniane appartenenti alla dirigenza di Hamas, fanno parte di una qualche strategia...
  • Israele arriva a Beirut, assassinato il numero due di Hamas

    Di fronte all’assassinio ieri a Dahiyeh, alla periferia di Beirut, di uno dei massimi leader di Hamas, Saleh Aruri, e di altre cinque persone tra cui due comandanti militari del movimento islamico palestinese, qualcuno ora sospetta che il ritiro, cominciato nei giorni scorsi, di una parte dei reparti corazzati...
  • Due anni di guerra in Ucraina e un mondo sempre più sconfitto

    Dai trionfalismi della controffensiva annunciata da Volodymyr Zelens’kyj prima dell’estate all’offensiva russa che sta prendendo corpo in questi giorni, su parecchie porzioni del fronte. Lo scenario della guerra in Ucraina sta radicalmente cambiando e non in meglio. Ovviamente, dipende dai punti di vista, ma per chi si augura una...
  • Una confederazione di due Stati, faro di civiltà

    Chi aspira a una seria alternativa di pace in Palestina deve partire dalla ironica constatazione che Gideon Levy, editorialista emerito di Ha’aretz, faceva nel 2017 in occasione del centenario della Dichiarazione Balfour: «Non era mai successo nulla di simile: un impero (la Gran Bretagna) promette una terra non sua...
  • L’imperialismo israeliano, uno dei perni della destabilizzazione globale

    Dopo più di due mesi di bombardamenti nella Striscia di Gaza, di incursioni dei coloni in Cisgiordania, di attacchi contro le postazioni di Hezbollah e dei Pasdaran in Libano e Siria, dopo oltre ventimila morti palestinesi, più di cinquantamila feriti, la stragrande maggioranza delle case delle città palestinesi rase...
  • Gaza, esecuzioni sommarie e raid sui campi. A Natale è una strage

    Sami Abu Omar, dopo giorni, finalmente ieri ha risposto al telefono. Che per un abitante di Gaza vuol dire «Sono ancora vivo». «Mi trovo con la mia famiglia ancora nella zona di Mawasi» ci ha detto il cooperante palestinese della ong italiana Acs sfollato nelle settimane passate da Bani...
  • Una guerra da «vincere» sulla pelle dei palestinesi

    Il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, alla vigilia del massacro di Hamas del 7 ottobre aveva dichiarato che «negli ultimi vent’anni il Medio Oriente non era mai stato così tranquillo come oggi». Pochi giorni dopo gli Usa sono stati coinvolti nel conflitto fornendo bombe da 900...
  • Durante Gaza

    L’estendersi della violenza sui palestinesi, che ormai si può chiamare senza infingimenti genocidio, non solo nel senso tecnico definito dalla Convenzione del 1948 dell’ONU, ma anche nel più esteso significato quale è percepito dal senso comune, insieme alla guerra in Ucraina per l’accanimento di Putin e la suicida protervia...
  • «Gaza dovrà somigliare ad Auschwitz». Bufera sul sindaco israeliano

    Tra i primi a condannare le parole del sindaco della città israeliana di Metulla, David Azoulai, c’è stato il museo Auschwitz-Birkenau. «L’intera Striscia di Gaza deve essere svuotata. Rasa al suolo. Come Auschwitz. Facciamone un museo perché tutto il mondo veda cosa Israele può fare. Dovrebbe assomigliare al campo...
  • Diarrea, epatite, fame: nella Striscia le malattie uccideranno come le bombe

    Dal 29 novembre al 10 dicembre, i casi di diarrea nei bambini della Striscia di Gaza sotto i cinque anni sono aumentati del 66% e del 55% nel resto della popolazione. Migliaia i minori che soffrono di disidratazione per la scarsità di acqua potabile. E dopo oltre due mesi...
  • Israele insiste: durerà mesi. Gaza lotta per trovare un po’ di cibo

    Al-Mawasi si affaccia sul Mediterraneo, a ovest di Khan Yunis. A sette km in linea d’aria da Rafah, è qui che decine di migliaia di sfollati si sono rifugiati dopo l’inizio dell’offensiva via terra israeliana a sud e l’escalation di quella aerea su Khan Yunis. Israele la ritiene «zona...
  • Netanyahu non si ferma: c’era una volta Gaza

    Ma che sorpresa… Alla fine spunta il documento che aspettavamo: come riportava ieri il New York Times il governo israeliano da oltre un anno sapeva dei piani di Hamas persino nei dettagli (40 pagine esaustive denominate “Muro di Gerico”). Ma li hanno ignorati. È così particolareggiato da sembrare fabbricato...
  • Kissinger, il ragazzo del secolo scorso

    Kissinger detestava il disordine. Non solo perché era tedesco e quindi lo infastidivano le salsicce senza crauti o il vino rosso col pesce ma anche perché la sua formazione culturale e politica lo esigeva: la tesi di dottorato l’aveva scritta su Metternich, il cancelliere austriaco della Restaurazione. Il problema...
  • La repressione dei diritti e le fobie del potere che si conserva

    E’ probabile che, se io mi trovassi in Russia, sarei arrestato, processato e portato in carcere dopo aver esposto dal balcone di casa mia una bandiera del movimento LGBTQIA+. Per ironia della sorte, un arcobaleno, rovesciato, ma pur sempre con quasi tutti i colori dell’iride, separabili nella luce e...
  • Per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica

    La fragile tregua ottenuta per Gaza è il frutto di una lunga mediazione internazionale, ma servono un cessate il fuoco permanente e una vera soluzione politica per una prospettiva concreta di pace e giustizia. Il 7 ottobre Hamas ha ucciso e rapito civili inermi nelle loro case, per strada,...
  • Ilan Pappé: «Deriva messianica, il sionismo verso la sua fine»

    Fuori dalla Biblioteca Universitaria di Genova la fila è lunga: centinaia di persone aspettano l’incontro con lo storico israeliano Ilan Pappè, organizzato sabato scorso da Bds Genova, Assopace e Tamu edizioni. Settecento ci riescono, gli altri restano fuori. Un incontro atteso quello con uno dei massimi esponenti dell’accademia israeliana...
  • Lo «scambio» non ferma il terrore

    Finalmente, era l’ora dello scambio. Una boccata di speranza per le famiglie dei rapiti israeliani e una boccata di ossigeno per milioni di palestinesi tra le macerie dei bombardamenti israeliani, a Gaza e in Cisgiordania. Secondo gli annunci ufficiali, dovrebbero essere rilasciate a partire da oggi circa 50 donne...
  • Più salario e meno orario: il binomio rivoluzionario di ieri e di oggi

    Corsi e ricorsi economici, dunque storici in quanto sociali, fatti dalla società nel suo insieme, ci hanno illustrato molto bene come, fin dagli albori del capitalismo moderno la lotta per un salario dignitoso, composto da qualcosa di più del semplice valore pagato dall’imprenditore per riavere la forza-lavoro il giorno...
  • Nella Striscia si morirà ancora a lungo per le cure impossibili

    Da oltre tre settimane risuonava l’appello disperato delle organizzazioni umanitarie per salvare il sistema sanitario dal collasso totale. Ora ce lo troviamo di fronte nell’immagine dell’ospedale Al Shifa, il più grande della Striscia di Gaza, devastato dalla violenza inaudita della potenza occupante. Finora la crisi dei servizi di emergenza...
  • La «prudenza» araba: embargo sì, boicottaggio no

    Il vertice di Riad in contemporanea della Lega Araba e dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (OIC) doveva dimostrare l’unità del mondo arabo-islamico di fronte al massacro di Gaza. Tutti uniti in effetti nel chiedere un cessate il fuoco immediato, dal palestinese Abu Mazen al principe saudita Mohammed bin Salman,...
  • Netanyahu l’americano

    Benjamin «Bibi» Netanyahu, ormai uno zombie politico nel suo paese, si muove con ostentata determinazione come comandante-in-capo di una guerra sporca, ben sostenuto da quegli ambienti americani con cui ha da tempo solidi rapporti personali, nel Partito repubblicano e nelle organizzazioni ebraiche a esso contigue. Le recenti dichiarazioni di...
  • Israele, una società frammentata che non conosce più l’altro

    «Sai chi ha costruito Tel Aviv? I lavoratori gazawi». Gadi Algazi siede al tavolino di un bar, dietro di lui i cantieri dei nuovi grattacieli sono fermi. Tel Aviv non ha mai smesso di crescere, una città che ha appena cent’anni di vita: lo dice la sua architettura, un...
  • Roma e Tirana, ipocrisia e cinismo in un patto disumano

    C’è un non so che di somiglianza tra il patto tra Roma e Tirana sul respingimento dei migranti dal territorio italiano con quella idea che si fece venire il primo ministro conservatore britannico Suniak, quando ipotizzò di collocare nientepopodimeno che in Ruanda quelli approdati sulle coste della perfida Albione....
  • Eyal Sivan: «Se Israele è un modello, la democrazia mi fa paura»

    Regista, produttore, saggista, docente di cinema Eyal Sivan ha costruito film dopo film una narrazione di Israele dall’”interno” secondo un’interrogazione appassionata della memoria e uno sguardo in dialogo costante col presente e con la realtà del mondo. Dal conflitto Israele-Palestina alla Shoah (Uno specialista, il processo a Eichmann ripercorso...
  • I primi trenta giorni di un genocidio annunciato

    E’ trascorso un mese dall’attacco terroristico di Hamas contro Israele. Un mese in cui i morti si sono susseguiti ad altri morti, gli ostaggi ai valichi chiusi, i bombardamenti agli ospedali e alle scuole devastate, la politica genocida del governo di Tel Aviv ai campi profughi colpiti volutamente, come...