Iran

  • La vecchia spartizione della Siria non ha retto, è già iniziata la nuova

    Nessuno può uscire indenne da una guerra civile che in Siria ha frantumato il Paese in mille pezzi, con milioni di profughi: oltre 12 milioni di siriani in questi anni hanno dovuto lasciare le loro case, la metà fuggendo fuori dai confini. Paesi tra i più forti e i...
  • Jihadisti cattivi e jihadisti buoni: l’Occidente scruta la Siria

    Hay’at Tahrir al-Sham era, fino a pochi giorni fa, soprattutto nelle cronache mediorientali dei nostri giornali, delle televisioni e persino dei siti più specializzati in crisi regionali, un nome se non sconosciuto, quanto meno trascurato nella galassia di sigle che pullulano la storia recente dei paesi che affacciano dal...
  • La grande guerra mediorientale sulla pelle del popolo siriano

    Per i jihadisti anti-Assad, lanciati all’attacco dal loro padrino Erdogan, l’assedio di Damasco è sempre più vicino e si specula già sulla spartizione della Siria tra le milizie e le potenze coinvolte, Turchia, Israele (che occupa il Golan dal 1967), Iran, Russia (tre basi militari), Stati Uniti. Come se...
  • Lo “stato di guerra” del mondo: cronicamente capitalistico

    Scorrendo le notizie dei telegiornali e dei principali siti Internet di informazione (o, se si vuole, anche di “disinformazione“, a seconda del punto di vista da cui si osservano i fatti) si ha la certezza dello stato di guerra permanente in cui viviamo ormai da alcuni lustri e, con...
  • Siria, la rivoluzione rimossa

    Scusandoci con le lettrici e i lettori di questa rubrica (molto apprezzata, a quanto ci dicono i contatori interni del sito) per la pausa breve cui li costringiamo, avendo preferito questo mercoledì trattare di strette questioni di attualità internazionale (gli accadimenti in Siria e nella regione mediorientale), proponiamo, per...
  • Le guerre siriane da Trump a Trump

    Nei calcoli di Mosca, doveva essere Kyiv a cadere in tre giorni, non Aleppo. Così i russi hanno cacciato il loro comandante, costretti a guardarsi le spalle, con un occhio alle proprie basi navali di Tartus e Latakia, cuore della proiezione nel Mediterraneo (Cirenaica) e in Africa. Negli ultimi...
  • Triplice miccia occidentale per la polveriera siriana

    Il crocevia degli interessi del mondo intero sembra passare per la Siria. In realtà, in parte, è sicuramente così; ma questo lo si potrebbe affermare per qualunque altra parte del pianeta che svolga un ruolo di intermediazione geopolitica: basti pensare ai canali: di Suez, di Panama 0 a mari...
  • La Jihad ad Aleppo, come disgregare il Medio Oriente

    Aleppo, come l’irachena Mosul, è una delle «città martiri» del Medio Oriente e forse era destino della Siria che da qui tutto dovesse ricominciare, da quella qalat, la millenaria cittadella fortificata, che non l’ha mai salvata da nessuna guerra, dove anni fa raccolsi sui gradoni uno degli ultimi chiodi...
  • Netanyahu e Gallant, la pulizia etnica agli occhi del mondo

    Per oltre un anno le denunce delle organizzazioni internazionali che operano ai margini della Striscia di Gaza e nel Territorio occupato palestinese sono state ignorate dalla cosiddetta “comunità internazionale“. La condizione disumanitaria portata dal governo dello Stato di Israele con l’arrivo della guerra a tutto spiano, che ha reciso...
  • La guerra persa da Kiev, la difficile vittoria di Mosca

    Alcuni giorni fa il governo italiano ha dirottato 4,6 miliardi di euro, dei 5,8 previsti per l’innovazione verde nel settore dell’automobile, verso il paniere della spesa militare. Sostanzialmente ha investito nell’economia di guerra ancora una volta, confermando la tendenza più che marcata delle destre di preferire la logica dello...
  • Il rebus israeliano nell’escalation della guerra mediorientale

    Come è possibile credere anche soltanto lontanamente alla volontà da parte israeliana di non portare il conflitto mediorientale verso quella temuta escalation che è, nei fatti, già un dato conclamatamente presente nei tanti fronti aperti dallo Stato ebraico contro i suoi nemici storici? Dalla guerra di Gaza a quella...
  • Criminali, terroristi, fanatici religiosi nella guerra di lungo corso

    Yahya Sinwar pare lo abbiano ucciso per caso. Lo avevano scambiato per quello che del resto era: un terrorista. Ora, sulla lista dei criminali di guerra in mano alla Corte Internazionale Penale dell’Aja di criminale di guerra nella guerra di Gaza ne resta soltanto uno (si fa per dire…):...
  • Morte della democrazia israeliana nel fortilizio permanente

    «A Gaza i bambini vivono nel sangue. È come in Giappone 80 anni fa» Toshiyuki Mimaki, rappresentante di Nihon Hidankyo, associazione per il disarmo nucleare fondata dai superstiti di Hiroshima e Nagasaki Non bisogna certamente essere degli esperti di politica internazionale per capire la chiarezza del messaggio: le cannonate...
  • Le mille New York in piazza per la Palestina, il Libano e Israele

    Lunedì a New York è stata una intera giornata di manifestazioni, organizzate per protestare contro le continue uccisioni di civili palestinesi da parte di Israele a Gaza. Within Our Lifetime, un’organizzazione di attivisti che sostiene i palestinesi, ha organizzato manifestazioni e marce in tutta la città per “stare al...
  • Un anno dopo il 7 ottobre, la sconfitta di Israele davanti alla Storia

    Il 7 ottobre 2023 circa milleseicento cittadini israeliani sono stati coinvolti in una operazione criminale e terroristica di Hamas: milleduecento di loro, abitanti dei kibbutz intorno al confine con la Striscia di Gaza, sono stati spietatamente stati trucidati dai miliziani jihadisti; altri duecento sono scomparsi; duecentocinquanta sono stati rapiti....
  • L'”esportazione della democrazia” israeliana: obiettivo Iran

    La guerra mossa da Israele contro Hezbollah e il Libano (la distinzione vale fino ad un certo punto, ma è comunque necessaria per comprendere meglio la situazione mediorientale attuale) inevitabilmente rimanda al parallelismo di quella portata contro la Striscia di Gaza. Nessuno credo voglia, e tanto meno possa, negare...
  • Missili di Teheran su Israele. Guerra regionale più vicina

    L’allarme è scattato intorno alle 18.30. «Recatevi subito in un’area protetta, non uscite e aspettate il messaggio di cessato pericolo» era il testo apparso sullo schermo di milioni di telefoni cellulari israeliani. Quello di fine pericolo è arrivato un’ora dopo, al termine di almeno due ondate di missili balistici,...
  • Il giorno più lungo del Libano: l’invasione di terra è iniziata

    Israele sfonda il confine e entra in Libano con le truppe di terra. Alle 10 di sera locali i media libanesi danno l’annuncio dell’invasione di terra israeliana nel sud del Libano. Le incursioni «limitate» dovrebbero interessare solo il sud del paese e dovrebbero essere rapide, queste le informazioni diffuse...
  • Morto Nasrallah, tutto cambia

    «Appena arrivata la notizia si sono fermati tutti, la gente trema, piange, grida e si batte il petto… è impressionante», commenta a caldo un volontario di una ong locale che distribuisce beni di prima assistenza al centro di accoglienza allestito nel complesso messo a disposizione dal ministero dell’Educazione, nella...
  • Netanyahu, la civiltà del bombardiere

    Il discorso sulla pace che Benyamin Netanyahu ha letto ieri alle Nazioni unite non è terminato quando è sceso dallo scranno più alto del pianeta. Ma un’ora dopo, quando una serie di esplosioni senza precedenti ha ridotto in macerie sei palazzi a Beirut città, seppellendo un numero imprecisato di...
  • Molti nemici e niente onore: l’imperialismo bellico israeliano

    Nato dalla divisione a tavolino del Medio Oriente con l’accordo Sykes-Picot, il Libano era, ed in parte ancora rimane, quello che si potrebbe definire uno “Stato di compromesso” sorto dalle ceneri dell’Impero ottomano, dopo un conflitto mondiale che non aveva, per quanto ne fosse stato di stimolo, risolto la...
  • Raid e disillusione, il Libano pronto al peggio

    «Siamo tutti volontari, non abbiamo nessuna ong o organizzazione alle spalle. Raccogliamo acqua, succhi di frutta, pane, biscotti… insomma tutto quello che la gente spontaneamente porta. Ci siamo organizzati da soli, abbiamo dei gruppi whatsapp di coordinamento» racconta Hana, con un sorriso accogliente. Ha vent’anni, come la maggior parte...
  • I curdi e l’Occidente indifferente

    Quando i capi di stato stringono mani i curdi soffrono. Ed è all’ombra di minacce e uccisioni che prendono corpo le storie delle persone che arrivano alle nostre coste, come quella di Maysoon Majidi. Ma anche delle vite interrotte a Cutro, nel buio calato sul naufragio fantasma del 17...
  • Vicendevoli fragilità e forze nella contesa mediorientale

    È degna del migliore film di spionaggio degli ultimi anni: una vera storia di spie, di servizi segreti, di infiltrazioni e missioni sotto copertura: il risultato è la trasformazione della guerra convenzionalmente conosciuta fino a qualche decennio fa in altro. Per definizione, i conflitti armati sono, su vasta scala,...
  • Le coordinate coloniali del genocidio palestinese

    Con il continuo sostegno delle democrazie occidentali al genocidio che Israele sta compiendo a Gaza, insieme alle persistenti violenze quotidiane in Cisgiordania, è forse il caso di tornare a una storia più profonda, molto prima del 7 ottobre dello scorso anno, o addirittura della Nakba del 1948, per cogliere...
  • Le urla di Gaza e le orecchie foderate dei democratici americani

    Ritorniamo sulla Convention democratica di Chicago. Per un motivo, essenzialmente. Ai delegati palestinesi, che volevano prendere la parola dal grande palco dove si sono avvicendati i grandi passati per lo studio ovale della Casa Bianca, non è stato concesso di intervenire. Il timore, dicono le cronache ufficiali, era che...
  • Ma noi siamo sicuri che vogliamo la pace?

    Ma noi siamo sicuri che vogliamo la pace? Durante la campagna elettorale, il neo-presidente Masoud Pezeshkian ha promesso un Iran più aperto al mondo per far uscire il suo paese dall’«isolamento» e ha promesso di rilanciare l’accordo sul nucleare per eliminare le sanzioni. Noto per le aspre critiche rivolte...
  • La «deterrenza» Usa: navi, sottomarini e portaerei

    In previsione di un attacco iraniano, gli Stati uniti stanno inviando altre truppe e attrezzature militari in Medio Oriente nel tentativo di aumentare le risorse disponibili per «difendere Israele». A usare questi termini è il Pentagono in una nota. Il segretario alla difesa americano Lloyd Austin «ha notato il...
  • Hanno ucciso l’uomo del negoziato

    Quando uccidi il negoziatore vuol dire che del negoziato non ti importa nulla. E pure del cessate il fuoco a Gaza. La scelta di Tel Aviv è quella di una guerra infinita ai palestinesi e allargata a tutto il Medio Oriente, rappresaglie comprese (se resteranno rappresaglie). È questo il...
  • La finzione democratica di Israele, Stato di guerra permanente

    Israele è una democrazia parlamentare. Dovrebbe esserlo. A detta della sua costituzione lo è. A detta dei suoi abitanti lo è. E lo è anche per moltissimi osservatori esterni che ne mettono in luce le differenze rispetto ai paesi arabi che circondano lo Stato ebraico. La possibilità di avere...
  • Il capo politico di Hamas ucciso a Teheran da un raid israeliano

    Il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, è stato ucciso a Teheran stanotte, a pochissime ore dal raid israeliano che a Beirut ha colpito, non è ancora chiaro se assassinandolo o meno, uno dei più importanti capi militari di Hezbollah, Fouad Shukr. Haniyeh, leader del politburo del movimento islamico...
  • Israele e la tentazione dell’apertura del fronte libanese

    La minaccia più risolutamente energica arriva dal presidente turco Erdoğan: se il conflitto preannunciato da Israele contro le milizie del partito Hezbollah in Libano dovesse avere un carattere di guerra aperta, di bombardamenti e di invasione di truppe di terra, le truppe di Ankara potrebbero, passando per Beirut arrivare...
  • Grandi in sette a rendere ancora più diseguale il mondo

    Astraendoci per un attimo dal contesto reale, pensiamo a cosa dovrebbero fare le sette più grandi potenze del mondo. Innanzi a povertà, crisi ambientale, guerre, cataclismi, migrazioni economiche e dilagare di sentimenti di odio, razzismo, xenofobia, omofobia e antisemitismo, dovrebbero provare a risolvere queste piaghe moderne. E, per cominciare,...
  • Il presupposto della pace, per salvare la terra, per ritrovare la dignità

    «Io ho voluto, col disegno e col colore, dato che queste sono le mie armi, penetrare sempre più avanti nella conoscenza del mondo e degli uomini, affinché questa conoscenza ci liberi tutti ogni giorno di più». Pablo Picasso, ottobre 1944, “L’Humanité”, quotidiano del Partito Comunista Francese Ho dato un’occhiata...
  • Lotta contro il tempo per Netanyahu, Hamas ed Hezbollah

    Il tempo. Non quello meteorologico, ma la quarta dimensione, quella che si insinua nelle guerre e che non è uguale per le parti che le alimentano o che le subiscono. La differenza sta anche nei ruoli: aggressore, aggredito, governo imperialista e popolo colonizzato o costretto ad un regime di...
  • I nodi di Teheran, doppia successione (con incognita)

    Con la morte del presidente Ebrahim Raisi (e del suo ministro degli Esteri Amirabdolahian) si apre in Iran una doppia successione. La prima, a breve, è quella per la presidenza dove il suo vice Mohammed Mokhber dovrà guidare il Paese a nuove elezioni entro cinquanta giorni. La seconda riguarda...