Un conto è la libertà di sedurre ed essere sedotti, un altro conto è invece la “libertà di importunare”. E’ una contraddizione in termini quest’ultima: come può esservi della libertà in un gesto, una azione che reca disagio, fastidio ad un’altra persona che non siamo noi?
Siccome è impossibile importunare sé stessi, è ovvio che si invade la sfera privata, sia essa sentimentale sia invece propriamente come area fisica del nostro corpo quando si importuna una persona.
Per questo ho trovato surreale la lettera di Catherine Deneuve, perché possono anche esservi dei neopuritani e degli eccessi di zelo anche in chi difende i diritti tanto delle donne quanto degli uomini; ma non può esservi, di contro, un eccesso di altrettanto zelo nel concedere un margine così ampio di presunta libertà laddove la libertà viene a negarsi automaticamente con parole e con azioni che recano una violenza anche solo percepita, non per forza materiale.
Meglio meno, ma meglio. Per essere sintetici…
(m.s.)
foto tratta da Pixabay