Troppi pugni chiusi alzati da chi resta nel PD con eleganza anglosassone. Troppe note di “Bandiera rossa” da chi chiede al ministro Lotti di fare un passo indietro (peraltro giusta richiesta, del tutto condivisibile) ma poi si dichiara pronto a sostenere il governo, perché “deve andare avanti”.
Un senso del dovere ineccepibile: ci si scinde dal PD per diventare alleato se non del PD, almeno del suo governo. Una coerenza fondata su cosa? Sui programmi? Sulle prospettive? Sembra piuttosto fondata sulla contingenza irreale dei fatti: si afferma che la gestione ambivalente PD – governo è stata una delle ragioni della rottura, dovuta alla monocrazia renziana, poi, conseguentemente, si appoggia l’esecutivo che è fotocopia ed emanazione del precedente.
Strano centrosinistra quello che vorrebbe ricostruire sé stesso partendo da ciò che lo ha affossato: il progetto della grande anomalia italiana, il PD.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay