In pieno ferragosto, quando le fabbriche e le aziende sono chiuse e l’attività economica dovrebbe essere ai minimi, ben quattro morti sul lavoro in solo giorno.
Il giro d’Italia dell’inarrestabile scia di sangue della strage sul lavoro parte dalla Calabria, contemporaneamente martoriata dal dramma del Raganello. Ieri mattina verso le 11 Carmine Giacoia, 51enne di Lauria, in provincia di Potenza, dipendente di una ditta in appalto di Rfi, è morto per l’esplosione di un tubo ad alta pressione nelle vicinanze della stazione di Joppolo, nel vibonense. Inutili i soccorsi degli operatori sanitari del 118. Rallentamenti alla circolazione ferroviaria si sono registrati per permettere alla Polfer di portare a termine tutti gli accertamenti del caso.
Risalendo la penisola, praticamente alla stessa ora, R. M., anch’esso operaio di una ditta esterna, è morto cadendo dai nove metri di altezza del capannone della Smet, ditta di logistica e trasporti, a Castrocielo, in provincia di Frosinone. Il 62 anni era impegnato in alcuni lavori di manutenzione, sarebbe scivolato ed è deceduto prima dell’arrivo dei soccorsi.
Due morti invece in Toscana. Ieri pomeriggio in località Vertighe, accanto al santuario nel comune di Monte San Savino, un operaio di 33 anni, originario di Pescocostanzo (L’Aquila) è rimasto folgorato mentre stava lavorando a una centralina elettrica: la fortissima scarica elettrica che lo ha attraversato. Sul posto è arrivata l’automedica del 118. Il medico lo ha soccorso e rianimato sul posto. Poi la corsa all’ospedale delle Scotte di Siena in codice rosso, dove è arrivato già in gravissime condizioni. Poche ore dopo il suo cuore ha cessato di battere.
Un portuale di 40 anni è rimasto schiacciato da un carrello elevatore in manovra al porto di Marina di Carrara, durante le operazioni di carico di una nave. Secondo una prima ricostruzione, la vittima si trovava a piedi nei pressi di una gru sul molo di levante, quando è stato travolto dal fork lift, uno dei mezzi utilizzati per sollevare container e grossi carichi. I colleghi hanno dato l’allarme e chiamato il 118, ma per l’uomo non c’è stato niente da fare.
Circa alla stessa ora a Marina di Carrara un operaio di circa 40 anni è morto schiacciato da un muletto nell’area portuale di levante. Secondo una prima ricostruzione, la vittima era un addetto alle operazioni di carico di una nave. L’operaio si trovava a piedi nei pressi di una gru quando è stato travolto dal mezzo che viene utilizzato per sollevare container e grossi carichi. L’uomo è deceduto sul colpo.
Il lavoratore che stava manovrando il mezzo è stato colto da malore ed è stato trasportato in ospedale.
Dura la reazione di Paolo Gozzani, segretario Cgil di Massa Carrara: «C’è rabbia e tristezza. La dinamica dell’incidente è grave, è mancato il rispetto delle norme sulla sicurezza, è impensabile nel 2018: ci vogliono sensori, segnalatori, allarmi, specchi, cose elementari in certi luoghi di lavoro».
Grave infine un operaio di 48 anni precipitato da un’impalcatura di un cantiere per la ristrutturazione di un albergo a La Thuile, in valle d’Aosta.
NINA VALOTI
foto tratta da Pixabay