Dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, il liberismo nasce, cresce e si espande sulla base dell’assunto per cui sempre meno deve essere lo spazio dato allo Stato per trattare gli affari pubblici, per occuparsi insomma di sé stesso.
Questa impostazione non è venuta meno con la pandemia. Anzi, si è rafforzata.
Invece di studiare questo fenomeno e di trarne le dovute osservazioni per rilanciare una sinistra di alternativa in Italia e in Europa, tante compagne e tanti compagni si lasciano sedurre dalle fantasie di complotto che sono molto utili al sistema liberista.
Divide et impera. E ci siete cascati come delle pere immature. Vi siete fatti abbindolare da narrazioni tossiche che vi hanno ammaliato per la facilità con cui si può giustificare la propria e la collettiva paura per la pandemia, per la morte, per il destino cinico e baro.
Vi siete fatti iniettare in crani lasciati vuoti dalle tante ingiustizie antisociali, dalle tante politiche pregne di corruttele e di interessi esclusivamente privati, un riempitivo placebo che vi ha permesso di sentirvi rivoluzionari mentre sostenevate (e sostenete tutt’ora) posizioni prive di una aderenza con i problemi reali delle persone, dei lavoratori e di una marginalità sociale che non doveva essere lasciata nelle grinfie del sovranismo, del neofascismo e di tutti coloro che hanno approfittato della fragilità sociale per alimentarne una mentale.
Siete colpevoli di tutto questo. E lo sarete ancora se non la smetterete di darvi ragione per assolvervi, per giustificarvi continuamente per evitare di demolire due anni di voi stessi e sentirvi quindi persi e dispersi, in un limbo dove tutto va riconsiderato e ricostruito.
Non siete però soli. Ma dovete cambiare. E sarete soli se continuerete a ritenere di avere la verità in tasca e di essere, voi no-vax, no-mask e no-pass, gli unici ad essere in grado di criticare il governo Draghi, mentre tutti gli altri, di sinistra, comunisti o altro che siano, solo per il fatto di essersi vaccinati vengono da voi considerati dei traditori, dei collaborazionisti col potere.
Dovete smetterla di ritenervi il piccolo popolo eletto della critica unica e giusta.
Dogmatismo, settarismo e presunzione sono alla base di una destrutturazione mentale che ha fatto della ricerca della giustizia sociale una subordinata ad immaginarie “dittature sanitarie” o altrettanto idiote posologie di cure collettive per uscire dall’imbuto della pandemia nel sacro furore di una lotta a tutto spiano contro il “complotto mondiale“.
Chi continua a pensarla così è difficile che mi possa essere compagno o compagna di strada in attuali o future lotte politiche e sociali. Non basta una visione critica comune della realtà per potersi unire in un patto di collaborazione fattiva giorno per giorno.
Serve una dinamica più articolata di empatie che derivino da una vera cultura, da una nuova ideologia che apra le porte ad un rinnovamento dei valori in cui abbiamo creduto e che sono ancora oggi l’unica possibile base su cui ripensarci singolarmente e collettivamente.
Fare questo sforzo insieme può avere un significato se si rinuncia a preconcetti e a tutte quelle fantasie complottiste che negano un moderno progressismo, che umiliano una rifondazione del comunismo davvero come movimento reale, come tensione emotiva, politica e sociale contro lo stato di cose presente.
(m.s.)
18 gennaio 2022
foto tratta da Pixabay