Un libro su Mussolini lo vendi diffusamente se scrivi sul crinale della Storia, se interpreti i fatti e li pieghi al sentire moderno del sovranismo neonazionalista e neofascista. Dipende il fine che ti prefiggi: fare storia o fare revisionismo storico? Fare storia o fare pettegolezzo anti-storico? Fare storia o far finta di fare della storia e lanciare sul mercato (povero) delle librerie un titolo eclatante con ben poche novità dentro le pagine?
Un libro su Mussolini, che dica netto e chiaro cosa è stato il fascismo e cosa è tutt’ora, lo vendi agli studenti, agli insegnanti e a una bella schiera di persone ma pur sempre troppo poche per farne un “best seller“. Esistono le eccezioni: Scurati ne è un esempio lampante.
Ma a discapito delle vespe che passano da porta a porta e finiscono per non sapere più dove sia l’uscita, due libri si possono consigliare proprio ai giovani. Soprattutto ai giovani. Li ha scritti entrambi Francesco Filippi: “Mussolini ha fatto anche cose buone” e “Ma perché siamo ancora fascisti“, editi entrambi da Bollati Boringhieri editore. Prima leggete la storia, poi concedetevi – se proprio volete – la pausa del gossip vespiano.
(m.s.)
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