Lasciateci esprimere un po’ di solidarietà per i lavoratori di “Famiglia Cristiana”. Ad alcuni potrà sembrare strano che i comunisti lo facciano, ma le differenti convinzioni religiose non sono un ostacolo al riconoscimento dei diritti sociali di un nutrito gruppo di lavoratori (e non solo) che, nella storia recente di un settimanale storico (quasi centenario) e molto attuale per i contenuti e le opinioni pubblicate con coraggio, non possono essere messi in discussione.
“Famiglia cristiana” ha ancora molto da dire, anche in contrasto con le nostre idee di progresso sociale e civile. Ma la dialettica che ha impostato in questi decenni ultimi è una dialettica fondata sul rispetto dell’altro, su un vero richiamo ai valori evangelici.
Per questo chi lavora con coerenza, dignità e correttezza va difeso. Sempre.
(m.s.)
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