Dunque i buoni sono dentro la “Leopolda” e i cattivi sono fuori.
Sempre il solito copione.
Provate a non fermarli quei ragazzi che protestano, secondo il diritto costituzionale che ancora è tale.
Provate a non mettere nessuno in assetto di guerra davanti a loro, lasciateli arrivare fin dove si svolge la manifestazione del governo per un futuro che sarebbe adesso.
Probabilmente non ci sarebbero scontri e feriti, non ci sarebbero i fumi dei lacrimogeni e la rabbia esasperata sarebbe più contenuta.
Ma è questo che vi impressiona? La rabbia della violenza dei nuovi schiavi pagati in voucher?
E’ questo che vi fa dire: “Oh, i soliti anarchici spaccatutto!”?
Che differenza c’è tra ciò che accade a Firenze oggi e ciò che accadeva davanti alla Bussola quaranta anni fa?
Nessuna.
Chi protegge i privilegi dei ricchi è a sua volta protetto.
Chi li contesta viene manganellato ed etichettato come “violento”.
Tutto sta ad intendersi su cosa sia veramente la violenza e su chi la eserciti.
Il mio Paese è fuori dalla Leopolda. I miei estranei vi sono dentro.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay