È convinto che i sondaggi siano “un’arma di propaganda” e che, in ogni caso, “il movimento pacifista non si esaurirà il 9 giugno”. Michele Santoro ha animato la lista Pace Terra Dignità riunendo importanti esponenti della società civile – da Piergiorgio Odifreddi a Ginevra Bompiani e Raniero La Valle – in nome soprattutto del pacifismo e contro le politiche Nato in Ucraina. Gli ultimi sondaggi pubblicabili davano la soglia di sbarramento del 4 per cento ancora lontana, ma Santoro si fida poco di quelle rilevazioni e crede di poter attrarre un popolo che aveva rinunciato a votare.
Michele Santoro, che campagna è la vostra?
Siamo partiti dai banchetti per raccogliere le firme, uscendo necessariamente dai social per andare incontro alla gente. Lo stiamo facendo con una censura da parte dei grandi giornali e dei tg, che non ci danno spazio. È un abuso nei confronti delle nuove liste per tutelare i vecchi partiti: ti rappresentano come insignificante e quindi passa quella percezione. L’uso disgustoso dei sondaggi, che sono un’arma di propaganda ulteriore, rafforza questa narrazione.
Crede al 4 per cento?
Noi puntiamo a riportare a votare persone che avevano smesso di farlo. Se poi qualcuno è convinto che votando M5S, PD o AVS si porti avanti la causa della pace, lo faccia. Poi però si occupi delle politiche di questi partiti, vada a vedere come votano, eccetera. Per noi era importante che chi volesse votare per una politica netta di pace non dovesse farlo tappandosi il naso.
Nel campo progressista però il tema non è ignorato.
Il modo in cui il PD tratta il tema della pace è scandaloso. Io spero che Tarquinio venga eletto, ci mancherebbe, ma ho letto le mozioni del PD sulla guerra in Ucraina e prevedono sostegno armato a Kiev fino alla vittoria contro Putin. Questo è il programma.
M5S e Avs sono piuttosto chiari su questo.
L’opzione dei 5S è più definita, ma penso abbiano riscoperto la parole pace da un certo punto in poi e dovrebbero farne una battaglia, impegnarsi anche nella società, aspetto che finora non ho visto. In AVS vedo una posizione più reticente, è vero che non hanno votato per le armi in Ucraina, ma in Europa i Verdi sono tra i gruppi più guerrafondai.
Pace Terra Dignità non è un partito tradizionale. Che ne sarà di voi dopo il voto?
È quello che ci chiedono tutti, quando ci fermano per strada. Io credo che dobbiamo assolutamente continuare. Certo, se il risultato fosse estremamente deludente, allora dovremmo prenderne atto e continuerò le mie battaglie in altro modo. Ma se fosse un risultato apprezzabile, ci sarebbe un testimone da portare avanti. Credo che il risultato più grande della nostra campagna sia stato quello di rilegittimare il movimento pacifista dal punto di vista politico, dopo che per anni siamo stati liquidati solo come putiniani.
Voi avete un progetto ambizioso sulla pace, ma il tema è europeo, anzi mondiale. Come si può sperare di cambiare le sorti della politica internazionale?
Non sottovaluterei il ruolo dell’Italia. Se l’Italia uscisse dalla guerra in Ucraina e rifiutasse di parteciparvi – fatti salvo, come ovvio, gli aiuti umanitari – allora l’Italia diventerebbe un soggetto politico internazionale in grado di ricoprire un ruolo importante: da una parte, in quanto sede di un movimento pacifista strutturato, dall’altro, in quanto sede del papato. Finora tutto questo ce lo impediamo da soli, preferendo un atteggiamento servile nei confronti degli americani.
LORENZO GIARELLI
foto: screenshot dalla pagina Facebook di Michele Santoro