“Dopo il forfait di Geert Wilders e la mancata presenza di Le Pen e Wisel, la notizia è il sostanziale fallimento politico della convention di Salvini. Sarà comunque importante essere in piazza, per ribadire il no all’estrema destra in nome dell’antifascismo e dell’antirazzismo”. Manfredi Lo Sauro, vicepresidente dell’Arci provinciale, sintetizza i motivi delle odierne manifestazioni promosse dalla Rete democratica fiorentina, che raccoglie anche l’Anpi, la Camera del lavoro e molte altre realtà associative e politiche cittadine.
Iniziative che prenderanno il via alle 10 del mattino con tre presidi in luoghi simbolo della violenza fascista e razzista. A partire da piazza Dalmazia, dove nel 2011 il pistoiese Gianluca Casseri, simpatizzante di Casapound, uccise a colpi di pistola i due giovani senegalesi Samb Modou e Diop Mor.
Poi il ponte Vespucci, teatro nel 2018 di un altro omicidio a sangue freddo, quello dell’ambulante Idy Diene, ammazzato con ben sei colpi di pistola dal pensionato Roberto Pirrone. Infine via Taddea, dove nel 1921 una squadraccia fascista aggredì e uccise Spartaco Lavagnini, dirigente del Pci e del Sindacato Ferrovieri Italiani, mentre stava lavorando alla pubblicazione del giornale L’Azione Comunista.
I partecipanti alle tre manifestazioni si sposteranno poi alle 11.30 al piazzale Michelangelo, “Qui tutti insieme testimonieremo la nostra visione di comunità – puntualizza la Rete democratica fiorentina – fatta di libertà, diritti e tolleranza. Una piazza colorata, completamente diversa dal nero oscurantismo rappresentato da chi si riunirà dentro gli spessi muri della Fortezza da Basso”.
Al piazzale Michelangelo è annunciata anche la presenza del sindaco Nardella, che invita i fiorentini ad esporre alle finestre la bandiera dell’Unione europea.
Più pragmaticamente, le realtà sociali che nel pomeriggio alle 15 si ritroveranno a Porta a Prato, per un corteo di protesta dietro lo striscione “Firenze Antifascista”, rispondono a tono al leader leghista: “Salvini ci fa sapere che la manifestazione antifascista sarebbe una dimostrazione del livore nei confronti ‘di chi ha una visione diversa’. Lo vorremmo tranquillizzare. Non è una questione di visione. È una questione molto più pratica e materiale”.
A seguire alcuni dati di fatto: “Aveva promesso di abrogare la legge Fornero, invece ha scritto la Fornero-Salvini, peggiorandola. Aveva auspicato l’uscita dalla Nato, oggi fa parte di un governo completamente interno all’Alleanza e i consiglieri leghisti a Firenze sostengono il comando Nato a Rovezzano. Come e peggio degli scafisti legalizza la tratta degli immigrati verso la nuova prigione a cielo aperto in Albania.
Aveva promesso ‘prima gli italiani’, ma gli alluvionati dall’Emilia alla Toscana non hanno visto aiuti nell’immediato e alla lunga stanno vedendo solo spiccioli. Adesso è il momento di dire che la misura è colma”. Nel suo tragitto il corteo sfiorerà la Fortezza, quando in teoria la convention salviniana sarà già finita da ore.
RICCARDO CHIARI
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