Qualcuno lo interpreta come un candido siparietto goliardico-politico, ma la ripresa del microfono ieri al Quirinale da parte di Berlusconi è un altro autentico colpo di genio dell’indomito cavaliere: ribadire chi comanda, chi guida il centrodestra attraverso una barzelletta delle movenze, un tono farcito di simpatia e sorrisi davanti a giornalisti sorpresi e, in quel caso, sprovveduti.
Stravolgendo non solo i patti con gli alleati sovranisti ma pure il protocollo del Quirinale, Berlusconi ha lasciato tutte e tutti di sasso e ha giocato un tiro mancino alla Lega di Salvini pronta ad una alleanza di governo con Di Maio.
Un colpo di genio. Un genio nemico di classe che ha condizionato negativamente la vita del Paese per oltre venti anni, ma un autentico fuoriclasse nel grigiore politico di oggi.
Ripetendo le parole di un Massimo D’Alema allora all’opposizione proprio di un governo berlusconiano: “Di governare non se ne parla, ma risate tante!”. Sulla pelle dei proletari…
(m.s.)
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