Il referendum sulla modifica della Costituzione si terrà a fine settembre senza il tempo per una campagna specifica che consenta ai cittadini una riflessione attenta.
Inoltre lo scontro tra partiti sulle elezioni regionali e amministrative dominerà il dibattito pubblico che invece durante la campagna dovrebbe essere dedicato all’illustrazione delle ragioni del Si e del NO alla modifica della Costituzione.
Ricordiamo che i “buoni”, i “democratici”, i “liberali”, i “responsabili” portano già la corresponsabilità di fallimentari modifiche della Costituzione: la modifica del Titolo V che ha prodotto un’esasperazione del regionalismo e l’introduzione del pareggio di bilancio.
Ora PD, LEU e IV votano con M5S per una proposta – quella del taglio del numero (non delle retribuzioni!) dei parlamentari – che già fu avanzata da Berlusconi e che è sostenuta anche da Salvini e Meloni. Tutti uniti contro la Costituzione.
Questa vicenda dimostra che la visione manichea per cui bisogna stringersi intorno al governo per difendere la democrazia è assai poco fondata.
Voteremo no a questa ennesima “riforma”, diremo no all’ulteriore riduzione del ruolo del parlamento.
Ancora una volta il bersaglio che tutti i partiti indicano è la Costituzione. Ancora una volta tocca difenderla da questi apprendisti stregoni.
Con l’approvazione definitiva della legge di conversione del decreto elezioni, la maggioranza di Governo compie un vero e proprio capolavoro di cinismo e spartizione.
Fa felice il M5S che vuole votare sulla riduzione dei parlamentari senza permettere all’opinione pubblica di discuterne per occultare i continui cedimenti sul suo programma originario.
Blandisce i sedicenti ‘governatori’ Zaia, De Luca e soci, che volevano votare sotto l’ombrellone ebbri di un potere mediatico assoluto di ore e ore di conferenze stampa sulla tragedia Covid.
Deputati e senatori hanno anche colpito la democrazia rappresentativa che viene messa in discussione da una riforma della Carta del 1948 tanto grave da meritare un approfondimento ampio e una nuova legge elettorale autenticamente proporzionale.
Siamo quasi sicuri che tanta astuzia si ritorcerà contro chi la esercita. Le destre, infatti, rischiano, non solo di vincere regionali, comunali e circoscrizionali, ma di vincere le elezioni politiche con leggi elettorali maggioritarie e rappresentanza ristretta.
Neanche le documentate richieste delle rappresentanze degli italiani all’estero hanno suscitato particolari attenzioni.
Per questo, oltre la contrarietà odierna, sosteniamo i ricorsi ai Tribunali annunciati dall’avvocato Besostri per contrastare la riunione illegale tra elezioni e votazione del referendum confermativo.
MAURIZIO ACERBO
Segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea
19 giugno 2020