Mi pare giusto tornare sul “Fassina chi?” di Renzi, perché la giustificazione è più grave della affermazione. “E’ una battuta” hanno detto lui e i suoi. Ma come una battuta!?: ci sono battute che il segretario di un partito non può fare! Perché è una figura pubblica, ha delle responsabilità che non gli consentono di essere come una persona normale, ammesso che l’offesa e la denigrazione di un collega e di un interlocutore siano giuste e lecite tra persone normali.
Ve l’immaginate Berlinguer che, di fronte alla critica di Ingrao al compromesso storico, dice “Ingrao chi?”. Poveri noi!…Ma lasciamo stare i grandi; questi sono talmente nani che non si rendono nemmeno conto della portata delle cazzate che fanno e delle scemenze che dicono per giustificarle.
Allo stesso modo, gravissima e addirittura inaudita è l’altra battuta di Renzi (il seguito della prima), “non sarò mai un grigio burocrate di partito”, che è rivelatrice di una concezione presuntuosa, ignorante e irrispettosa della politica seria e di quella che è stata la realtà dei partiti di massa. E’ anche grave che non abbia suscitato nessuna reazione degna di nota nel suo partito. C’è stata una quantità di funzionari di partito, quelli che lui chiama grigi burocrati, cento volte più simpatici, arguti e brillanti di lui.
La differenza è che quelli facevano politica, lui fa avanspettacolo.
LEONARD CAPONI
redazionale