Due rapper romani di cui non riesco nemmeno a pronunciare il nome (mi sembra più complesso di concetti tedeschi espressi con parole similmente lunghe come “supercalifragilistichespiralidoso”), a fine concerto hanno rapinato e picchiato un loro ammiratore, un fan: in due contro quattro, di cui uno minorenne.
Confesso che questa ancora mi mancava tra le “figurine” dell’umanità autolesionista: ma come… io vado al concerto dei miei “idoli” e questi mi menano e mi derubano del cellulare, mi corcano di botte e mi inseguono…?
E siccome già ci sono, mentre mi rincorrono si imbattono in una persona che aspetta l’autobus. Un uomo sui cinquant’anni proveniente dal Bangladesh (questo è invece molto facile da scrivere come termine) che per il fatto di non essere dello stesso colore della pelle dei due viene fatto oggetto di calci e pugni con tentativo di fregare pure a lui il cellulare.
Ora, la domanda è, ma i due cosiddetti rapper romani guadagnano così poco da dover picchiare fans e ignari passanti per racimolare soldi e cellulari?
Diamogli una mano, riempiamo i locali dove suonano! Se non per la loro musica (posso solo immaginare che roba sia…) per evitare nuove aggressioni agli ignari cittadini della capitale!
(m.s.)
foto tratta da Pixabay