Sette giovani arrestati e altri 29 indagati è il risultato di un blitz della polizia veronese condotto venerdì mattina in seguito ad una corposa indagine sulle organizzazioni di estrema destra della città scaligera. Gli arrestati, sei veronesi e un trentino, hanno tra i 19 e i 27 anni e sono tutti attivisti della sezione locale di Casa Pound e militano nel gruppo ultras «North Side» che sostiene il Chievo Verona.

Alcuni degli episodi contestati ai giovani, sono infatti legato al tifo calcistico, non senza una componente xenofoba e razzista. Ricordiamo la feroce aggressione ad esponenti della locale comunità magrebina che il 6 dicembre del 2022 erano scesi nelle piazze veronesi per festeggiare la vittoria ai rigori della loro nazionale contro la Spagna nel Mondiale.

Un gruppo di giovani vestito con felpe nere e passamontagna aveva aggredito e picchiato con bastoni e manganelli i tifosi del Marocco “colpevoli”, a loro modo di vedere, di festeggiare con canti e balli il passaggio ai quarti della loro nazionale nelle strade di Verona. Con spranghe e nunchaku, gli attivisti di Casa Pound avevano attaccato, al grido di «Tornate al vostro Paese», anche i caroselli di auto che sventolavano la bandiera del Marocco.

A tredici dei giovani del branco che sono stati identificati, è stato notificato un daspo. Un altro episodio di violenza contestato agli attivisti di Casa Pound, riguarda il rudimentale ordigno esplosivo fatto brillare nel luglio 2023, durante la Festa in Rosso a Quinzano, una frazione del Comune di Verona, e i tentativi di ferire con bottiglie di vetro alcuni partecipanti alla manifestazione di Rifondazione Comunista.

«Gli arresti odierni di neofascisti a Verona – ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito – confermano quanto denunciamo da anni. Verona è da troppi decenni un caposaldo della destra che, quando governava la città, non disdegnava di organizzare, senza incontrare opposizione istituzionale, concerti nazi rock o eventi che inequivocabilmente si configuravano come anticostituzionali in quanto apologetici del fascismo e del nazismo».

I reati contestati agli indagati sono quelli di lesioni, violenza privata, minacce, danneggiamento pluriaggravati e porto di oggetti atti ad offendere, con le aggravanti della finalità dell’odio e della discriminazione razziale. L’esigenza di applicare le misure cautelari, scrive nell’ordinanza il Gip di Verona, Carola Musio, è giustificata in quanto «vari pretesti, prevalentemente di colore politico hanno costituito e potranno costituire in futuro una sicura miccia per attacchi gratuiti e di inaudita violenza».

Tanti gli episodi contestati dai magistrati agli attivisti di Casa Pound. Gli indagati, si legge nell’ordinanza, «non hanno mai provato alcuna remora nell’avventarsi con ferocia anche contro soggetti estranei alle loro logiche di scontro politico o contro soggetti inermi».

Inquietanti, sempre secondo i magistrati, le dinamiche del branco: «I soggetti si fomentano a vicenda, organizzano le spedizioni punitive e traggono giustificazione e sostegno per le proprie condotte. Gli stessi partecipano attivamente con i propri commenti anche quando non prendono parte direttamente alle spedizioni punitive, cosi dimostrando la loro piena partecipazione ad un gruppo che prevede l’uso della violenza come normale strumento di lotta politica». In altre parole: una organizzazione fascista.

«Non giriamoci attorno – conclude Jessica Cugini, consigliera Comunale per Avs – sappiamo tutti chi sono questi i ragazzi arrestati dalla Digos, sappiamo della loro giovane età e del loro protagonismo in altri episodi di violenza cittadina. Rribadiamo, ancora una volta, che occorre sciogliere questi gruppi nazifascisti che si richiamano a un agire anticostituzionale. Chiediamo lo scioglimento di Forza Nuova, Casapound, Fortezza Europa».

RICCARDO BOTTAZZO

da il manifesto.it

foto: screenshot ed elaborazione propria