Nelle consultazioni al Quirinale i punti erano 10. Nelle consultazioni a Palazzo Chigi sono diventati 20. Ma con una aggiunta ulteriore: la perentorietà totale, assolutista.
Io sono criticissimo, come è noto, verso il PD, verso l’ipotesi di nascita di questo governo e, ancora di più, verso la sinistra di alternativa che lo appoggi.
Ma mi sembra che i Cinquestelle stiano davvero tentando di rovesciare il tavolo e di uscire da una contraddizione rappresentata dalla dicotomia tra ciò che vuole la dirigenza del M5S e la “base” che si esprimerà su Rousseau.
Dire NO alla patrimoniale ed escludere qualunque rimessa in discussione dei decreti sicurezza è veramente chiedere l’impossibile al PD, soprattutto nel secondo caso (non mi illudo che il PD desideri patrimonializzare la fiscalità italiana).
Di Maio propone al PD il vecchio programma del governo Conte con la Lega e ne chiede l’accettazione in toto, senza se e senza ma. Il pressapochismo dei Cinquestelle è disarmante nel loro calcolo politico e strategico.
Nemmeno il liberista PD si merita di finire sotto il gioco di questi dopo essersi piegato da tempo (ed essere nato per quello) ai mercati…
(m.s.)