“Il Grande Colibrì”, un sito importante, un sito che per anni ha portato alla luce episodi, consuetudini di pregiudizi e violenze perpetrate in tutto il mondo dagli omosessuali. Un sito che ha combattuto contro ogni odio che l’ignoranza stimola nei confronti di quella che viene definita la “diversità” per antonomasia. Quella di noi “froci”.
Ora questo sito rischia di chiudere. Pubblichiamo di seguito il comunicato redatto dal suo editore.
“la Sinistra quotidiana” si mette a disposizione, con le sue poche forze, tutte gratuite e no-profit, per sostenere questo appello alla non chiusura de “Il Grande Colibrì”. Chi lo ha creato merita un riconoscimento in questo senso: continuare insieme, in tantissimi con lui un progetto editoriale che ha dell’unico nei siti “omosessuali” italiani.
Quindi, caro Grande Colibrì, continua a volare, a cantare, a osservare ciò che accade nel mondo dall’alto di una morale non superiore, ma semplicemente umana.
MARCO SFERINI
14 giugno 2016
Arrivederci. O più probabilmente addio
Non sono tipo da giri di parole e diplomazie, quindi lascio come bilancio di questa esperienza la parola che mi viene più spontanea: fallimento. Questa parola potrà suonare strana dopo un mese di maggio che ha superato ogni nostro record di visite e davanti a un grafico che, nel momento in cui scrivo, sta già segnando quasi 30mila lettori nella sola giornata di oggi. Potrà sembrare strana a chi non ha letto questo blog o lo ha letto male e non si è accorto che i criteri che ci interessano non possono essere questi.
Questo progetto non è riuscito a diventare uno spazio di voci plurali e libere, non ha suscitato un interesse che diventasse azione e responsabilizzazione, non si è inserito adeguatamente nel movimento politico, sociale e culturale. Non nascondo il fatto che questo piccolo blog ha contribuito notevolmente ad aprire brecce nel muro del pregiudizio e ha rappresentato per molte persone LGBTQI musulmane un riferimento praticamente unico in Italia, ma questo non basta.
Bisogna riconoscere, infatti, che questo progetto è rimasto un luogo visitato da molti, ma abitato da pochi. La porta è rimasta aperta, spalancata, ma solo pochi hanno scelto di varcarla. La pluralità di persone che avrebbe dovuto impadronirsi di questa casa e farla propria è rimasta fuori. E io non credo nei progetti politici e culturali basati su una sola persona, neppure se quella persona sono io.
Ho sbagliato l’approccio, l’obiettivo, la presunzione di voler ignorare deliberatamente lo spirito di questo tempo. E lo hanno dimostrato soprattutto quelle persone molto in gamba che mi hanno spiegato di non sentirsi all’altezza per collaborare. Volevo costruire un megafono da strapazzare e mi sono ritrovato tra le mani una reliquia da riverire. Intollerabile. Il colibrì non è un’aquila reale, ma un uccello piccolo piccolo, che di grande ha solo la voglia di volare.
Chissà, forse in questi mesi di sospensione qualche persona deciderà di prendere a cuore il progetto, di metterci il cuore, di riversare energie per ridargli insieme le ali, di riempirlo di critiche per insegnargli nuove rotte. O forse, semplicemente, questo arrivederci rimarrà un addio.
Ringrazio Michele, per il suo impegno e la sua infinita pazienza, e Adam, Ameni, Amir, Anas, Cy, Danilo, Dany, DongSaeng, Enrico, Haider, Lyas, Gabriele, Gianfranco, Gianni, Guillaume, Jonathan, Khalid, Laerte, Laurent, Lea, Ludovic-Mohamed, Marina, Massimiliano, Massimo, Matteo, Mauro, Nadhem, Paolo, Philippe, Qiyaam, Raffaele Yona, Simone, Tab e Zak, che hanno contribuito direttamente alla realizzazione di questo blog.
Ringrazio i tanti attivisti, troppi per essere citati, che, in Italia e soprattutto all’estero (in particolare nei paesi arabo-musulmani), hanno scambiato informazione, sostegno e amicizia.
Ringrazio Carlo, Carlotta, Chrystiane, Enrico, Fabrizio, Francesco, Gabriele, Gianni, Gianuario, Giovanni, Mario, Marco, Maurizio, Pierluigi e Riccardo per l’aiuto economico che hanno dato al blog e con cui abbiamo sostenuto Ponte Arcobaleno, stampato materiale informativo e acquistato materiale di studio.