Credo di averlo già scritto, ma lo riscrivo. Perché cambiano i tempi, rapidamente e in questa situazione di crisi globale, è bene forse anche ripetersi se si affrontano temi fondamentali o che, almeno, si reputano tali.
Biasimo la sperimentazione sugli animali. Ma penso che se fossero i topi a trovarsi nella nostra situazione, un vaccino lo sperimenterebbero su noi.
Comunque sia, nessuna sperimentazione animale per altri motivi è in qualche modo giustidicabile, se non per motivi strettamente scientifici, che possono salvare la vita di miliardi di individui.
Dobbiamo, però, sforzarci di aumentare sempre più il grado di rispetto verso tutti gli esseri viventi.
Chi sostiene che in virtù della oggettiva superiorità del nostro cervello, gli umani hanno diritto di dominio, predazione e gestione delle altre specie viventi, crea un’anti-morale, un razzismo che giustamente deve essere definito “specismo” e contro il quale bisogna battersi.
Prendendo coscienza del fatto che non siamo i padroni del pianeta e che, anzi, questa casa che è anche dei cani, dei gatti, dei maiali, delle volpi, delle mucche, di tutti gli esseri viventi, noi soltanto la stiamo portando al disastro.
Per renderci conto di questo abominio che dura da millenni e millenni, forse occorrerà rivoluzionare la società umana prima di tutto: visto che il problema siamo noi. Non i maiali presi a martellate nei macelli e nemmeno i pesci del mare o gli uccelli che vengono presi di mira dal sadismo dei cacciatori.
Pensare ad uno stile di vita e di alimentazione, che inizi a svalorizzare le “magnifiche” proprietà delle carni, aiuterebbe a rispettare la vita intera del pianeta e a procurarci meno disfunzioni organiche e meno malattie anche fatali.
Provateci.
Essere vegetariani non è poi così difficile e non si rinuncia a nulla se non a mettere dentro noi pezzi di altri esseri viventi, miliardi di animali uccisi per il corto circuito dieta – gusto – allevamenti intensivi – profitti – deforestazioni e consumi idrici enormi – animali-merci – domanda – offerta – profitti…
Se questa esperienza tremenda della pandemia da Covid19 insegna molte cose, da una rivalutazione del pubblico nella gestione dei settori essenziali degli Stati alla necessità di un ripensamento del cosiddetto modello di sviluppo, insegna anche a dover necessariamente rispettare tutti gli esseri viventi, senza classificazione di specie.
Se continueremo a ritenerci i dominatori del pianeta, ad antropizzarlo, saranno inevitabili sviluppi di nuove pandemie e dovremo fare sempre più fatica a fronteggiare le minacce della nostra probabile estinzione.
Anticapitalismo, lotta di classe, antiliberismo, ecosocialismo o… barbarie.
#iorestoacasa
(m.s.)
Foto di Enrique Meseguer da Pixabay