L’ordinanza di sospensione della pena e scarcerazione immediata per motivi di salute, emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Roma in favore di Marcello Dell’Utri, è un atto di giustizia e civiltà che aiuta gli operatori della giustizia a chiedere con più forza che venga tutelato il diritto alla salute di tutti i detenuti e il rispetto degli artt. 146 e 147 del Codice penale, che già prevedono la possibilità della sospensione della pena per le persone con gravi patologie fisiche.
Senza nulla togliere alla fondatezza dell’ordinanza relativa a Dell’Utri, abbiamo avuto modo di verificare e denunciare l’esistenza di casi ben più gravi di quello in oggetto, che, però, non riescono ad avere riconosciuto il diritto alla sospensione della pena o alla detenzione domiciliare, e subiscono così una carcerazione ben lontana dai principi rieducativi,che spesso diventa afflizione e tortura.
Fra gli oltre 58.000 detenuti sono moltissime le persone affette da patologie analoghe a quella di Marcello Dell’Utri e anche più gravi: tumori, patologie psichiatriche, cardiovascolari, respiratorie, disabilità gravi, leucemie, diabete, morbo di Huntington. Per la maggior parte gli istituti penitenziari non sono attrezzati per le cure necessarie ed anche negli istituti dove sono presenti centri clinici le cure sono per lo più inadeguate, e rischiano di determinare l’aggravamento delle patologie.
Il senso del giuramento di Ippocrate è questo: «Medico, ricordati che il malato non è una cosa, o un mezzo, ma un fine, un valore, e quindi comportati di conseguenza». In carcere però, purtroppo, il malato detenuto è un malato sfortunato. Quando una persona in libertà è malata di solito ha le attenzioni dell’ambiente in cui vive, nel senso che riceve cure e assistenza e, di norma, può essere sicura di avere l’attenzione dalla propria famiglia. Guai, invece, al paziente in carcere: il prigioniero malato gode di poca protezione, spesso non viene creduto e viene additato come simulatore, e quando comunque viene creduto, deve combattere con la lentezza e la scarsa umanità del sistema. Purtroppo il detenuto malato, se non suscita la risonanza mediatica e politica di un nome noto come Dell’Utri, ha scarsissime possibilità di essere seguito e assistito con la tempestività che la malattia impone.
Chiediamo pertanto che venga riconosciuta la sospensione della pena o la misura domiciliare a tutti i detenuti che presentano patologie analoghe o più gravi di quella riscontrata a Marcello Dell’Utri, che troppo spesso finiscono per morire in carcere perché non hanno la possibilità economica di sostenere i diversi gradi di ricorsi, come è successo a Dell’Utri o, ancora, vedono le loro istanze valutate da magistrati in qualche modo influenzati da un’opinione pubblica sempre più incattivita. Non serve fare qui l’elenco dei nomi delle persone detenute gravemente malate, dal momento che il DAP, i magistrati di sorveglianza, le direzioni carcerarie e i medici penitenziari conoscono benissimo le condizioni di salute di ogni singola persona detenuta.
La legge deve essere uguale per tutti, il diritto alla salute deve essere tutelato e riconosciuto per tutti, altrimenti diventa solo un privilegio.
Primi firmatari:
Associazione Yairaiha Onlus
Ristretti Orizzonti
Osservatorio Repressione
Comitato Ex Detenuti Organizzati Napoli
Associazione Il Viandante
Associazione Fuori dall’Ombra
Associazione Nazionale Giuristi democratici
Legal Team Italia
Associazione Antigone Campania
Associazione Socialismo, Diritti, Riforme
Rifondazione Comunista – Sinistra europea
Potere al Popolo
Comitato Piazza Piccola
Cpoa Rialzo
Prendocasa Cosenza
Ex OPG “Je sò pazzo”
Fondazione Romanì Italia, delegazione Calabria
Casa dei diritti Sociali – Cosenza
Camera Penale “Fausto Gullo” – Cosenza
Csc Nuvola Rossa
Haidi Gaggio Giuliani
Nicoletta Dosio
Ornella Favero – presidente Conferenza Nazionale Volontariato e Giustizia
Eleonora Forenza – europarlamentare PRC
Francesca De Carolis – giornalista
Sandra Berardi – presidente Yairaiha
Caterina Calia – avvocato
Lisa Sorrentino – avvocato
Giusy Torre – Yairaiha
Elisabetta della Corte – ricercatrice Unical
Danya Maiuri – attivista
Tiziana Barillà – giornalista
Viola Carofalo– Potere al Popolo
Yvonne Graf – Yairaiha
Francesca Trasatti – avvocato
Antonia Romano – avvocato
Annamaria Sergio – educatrice
Carmen Veneruso – Yairaiha
Pia Panseri – attivista
Maria Grazia Greco – avvocato
Bruna Nocera – Yairaiha
Francesca de Marinis – Antigone Campania
Annalisa Senese – avvocato
Stefania Pulice – Yairaiha
Franca Garreffa – docente Unical
Maria Teresa Pintus – avvocato
Alessandra Luberto – cooperatrice sociale
Adele Nappo – Yairaiha
Alessandra La Valle – avvocato
Francesca Altieri – giornalista
Monica Murru, avvocato
Maria Grazia Caligaris – presidente SDR
Daniela Morandini – giornalista
Francesco Maisto – Presidente Emerito del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, già coordinatore del Tavolo sulla sanità degli Stati Generali dell’esecuzione penale
Pino Roveredo – scrittore e garante dei detenuti del Friuli Venezia Giulia
Alessandro Fo – Università di Siena
Giuseppe Ferraro – filosofo, Università Federico II Napoli
Filippo Vendemmiati – giornalista e regista
Nicola Siciliani de Cumis – ordinario f.r. Sapienza Università Roma
Carmelo Musumeci – scrittore
Italo di Sabato – Coordinatore Osservatorio repressione
Pasquale Zagari – Yairaiha
Giuseppe Lanzino – avvocato
Antonio Perillo – PRC
Francesco Caruso – ricercatore UMG
Carmelo Sergio – USB
Domenico Bilotti – ricercatore UMG
Mario Spada – Architetto
Rosario dello Iacovo – 99 Posse
Giancarlo Costabile – Docente Unical
Francesco Cirillo – giornalista
Giorgio Marcello – docente Unical
Charlie Barnao – Docente UMG
Giancarlo Capozzoli – giornalista
Attilio Scola – avvocato
Peppe Marra – attivista
Giuliano Santoro – giornalista
Maurizio Nucci – avvocato
Francesco Gaudio – insegnante
Francesco Febbraio – medico 118
Mario Pontillo – educatore
Francesco Campolongo – segretario PRC Cosenza
Claudio Dionesalvi – giornalista
Andrea Bevacqua – insegnante
Beniamino Gaudio – operatore sociale
Roberto Evangelista – attivista
Gianfranco Fornoni – attivista PaP
Cesare Antetomaso – avvocato
Gianluca Vitale – avvocato
Antonello Anzani – musicista
Luca Acciardi – avvocato
Luigi Romano – ricercatore
Emanuele Lupo – attivista
Pietro Ioia – attivista
Vincenzo Scalia – sociologo
Antonino Nicosia – docente pedagogia esperto in trattamento penitenziario
Federico Caputo – Sensi ristretti
Sergio Moccia – impiegato
Giovanni Russo Spena – resp. democrazia e istituzioni PRC
Gianluca Schiavon – resp. Giustizia PRC
Franco Bellina – Associazione NF1
Fulvio Massarelli – scrittore
Luigi Bevilacqua – attivista
Stefano Catanzariti – attivista
Damiano Aliprandi – giornalista
per adesioni: evasione@autistici.org
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