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Mi sento di fare un primo sintetico commento nel vedere le immagini terribili che giungono da Parigi: chi semina vento, raccoglie poi tempesta.
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C’è qualcosa di più insopportabile dell’orrore che si vede tra le vie di Parigi.
E l’inizio della fiumana di retorica democratica, le parole ferme dei presidenti, quelle indignate dei giornalisti, quelle che si leveranno presto dalle bocche neofasciste e neonaziste di movimenti populisti, gialli, verdi, neri…
E’ un teatrino dell’orrore che si ripresenta e che, dall’inizio dell’anno ad oggi, ha tenuto molti, troppi deprimenti spettacoli…
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Per favore, risparmiatemi l’incitamento “da sinistra” al “compagno Putin” affinché spiani l’Isis… E’ patetico perché è quanto di più miope ci possa essere nell’analizzare la situazione complessa e intricata della guerra civile siriana e del Medio Oriente.
Solo i curdi si battono senza interessi geopolitici, se non difendere la loro vita e i loro paesi.
I paesi della Nato e anche la Russia si muovono per interessi precisi, su uno scacchiere del potere e del controllo delle risorse che fanno la ricchezza dei magnati che sorreggono i governi.
I liberali – liberisti – democratici varii che inneggiano alla libertà occidentale e certi comunisti che inneggiano alla libertà di Putin sono un altro capitolo della retorica insopportabile che citavo poco fa…
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La guerra non è mai una soluzione. La guerra all’Isis lo è tanto meno. E soprattutto non la possono fare gli “occidentali”.
Là c’è una regione incendiata e depredata da oltre quindici anni con conflitti spaventosi.
Abbiamo già ingerito politicamente ed economicamente troppo e troppe volte.
Questo non significa abbandonare alla propria sorte nessuno. Anzi. Significa sostenere i curdi che vincono e si battono in situazioni precarissime contro l’Isis.
L’occidente vuol fare qualcosa di buono contro il califfato? Liberi tutti i prigionieri del PKK, liberi tutti i curdi, li lasci liberi di decidere come meglio muoversi e li sostenga con tutto ciò che richiede questa lotta.
Le bombe francesi e americane su Raqqa e sulle zone controllate dall’Isis non fanno che produrre odio e terrore che si riversa anche a Parigi.
5
Le cosiddette democrazie occidentali sono la causa prima del terrore che si riversa su loro stesse.
Ma loro accettano, ipocritamente, di pagare questo prezzo.
Cento cittadini morti si possono tollerare e magari servono per mandare ancora altri aerei a bombardare o a promuovere leggi repressive per limitare le libertà civili.
Col terrore si governa sempre meglio e si ottiene sempre di più…
MARCO SFERINI
redazionale
foto tratta da Pixabay