Parchi nazionali, quello che non riuscì a Forza Italia ora lo fa il PD

La controriforma della Legge 394 sui parchi e sulle aree protette approvata dal Senato e attualmente in discussione alla commissione ambiente della camera è pericolosa e snatura completamente la...

La controriforma della Legge 394 sui parchi e sulle aree protette approvata dal Senato e attualmente in discussione alla commissione ambiente della camera è pericolosa e snatura completamente la funzione dei parchi
Dopo 25 anni dalla sua approvazione aspettavamo una riforma seria che incidesse sulle criticità emerse nella applicazione della 394 e soprattutto che limitasse l’invasione dei partiti nelle strutture degli enti parco: una presenza ingombrante che ha condizionato in senso negativo la corretta applicazione della 394.
Al contrario la controriforma in discussione introduce nella gestione degli enti parco e delle aree protette una visione “mercatista ” dei parchi che ne depotenzia tutto il portato valoriale e storico. In nome dello sviluppo eco-compatibile e con la presenza ingombrante dei partiti, con questa controriforma, il mondo dei parchi e delle aree protette diventa sempre di più marginale e sempre di più terra di conquista.
Denunciamo l’assoluta dequalificazione degli organi di governo dei parchi: con la nuova legge il presidente basterà che sia un soggetto di generica «comprovata esperienza nelle istituzioni o nelle professioni»; per il consiglio direttivo, fino a oggi composto dai rappresentanti degli interessi generali, si prevede l’ingresso di interessi corporativi, e l’esclusione del mondo scientifico. Se la proposta verrà approvata i Parchi nazionali saranno gestiti esclusivamente in base alle scelte e ai condizionamenti imposti dalla politica locale.
Abbiamo sempre sostenuto che i parchi debbono interagire positivamente con le comunità locali, ma altra cosa è consegnarli definitivamente a logiche partitocratiche. Ci associamo a quanto ha scritto Vittorio Emiliani nel suo appello al presidente Gentiloni: «Ciò che non riuscì ad Altero Matteoli e a Stefania Prestigiacomo sta riuscendo al Pd e al governo».
Anche in questo caso si conferma che il PD è la nuova Forza Italia.
Per l’Abruzzo, “regione verde d’Europa” con oltre un terzo del territorio coperto da parchi e riserve, si tratta di una pessima controriforma rispetto alla quale la politica tace perché non vede l’ora di poter fare ancor più danni di quelli che ha già combinato sul piano ambientale e paesaggistico.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA – ABRUZZO

Silvano Di Pirro, segretario federazione L’Aquila
Enrico Perilli consigliere comunale L’Aquila
Marco Fars, segretario regionale Abruzzo
Maurizio Acerbo, segreteria nazionale PRC-Se

www.rifondazioneabruzzo.org

foto tratta da Pixabay

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