Nella trasmissione Ootto e mezzo” del 20 marzo l’ospite sig. Pansa ha avuto la baldanza di pronunciare una vergognosa frase per ribadire il suo ennesimo sfregio alla Resistenza. Siamo abituati a leggere nei suoi libri una galleria di truci vicende dove violenza e crudeltà sembrano voler offuscare la lotta partigiana.
Non abbiamo bisogno di questi personaggi cui chinare la testa nel nome di un rovescismo che oltre a delegittimare la Resistenza, come componente fondante della Repubblica, della Costituzione e dei suoi valori, è evidentemente collegato ad un fine commerciale.
Pansa combatte una disperata battaglia ai mulini a vento, raccogliendo, e questo è il problema, spazi di consenso o comunque di acritica simpatia, in una collettività che in gran parte ignora i fatti. Fatti che sono citati nei libri di Pavone, Battaglia, Bocca per citare solo alcuni storici. Come qualcuno ha già scritto Pansa dovrebbe ricordarsi delle stragi fasciste(c’è un atlante che ne conserva la memoria). La lotta di Liberazione, chiamata così non a caso, ci liberò dalla dittatura fascista che collaborò con i nazisti pagandone un prezzo altissimo, in un paese ridotto allo stremo delle forze. Ed è vergognoso che in una trasmissione televisiva si possa permettere di lasciar passare un messaggio dove i carnefici diventano vittime. Mi auguro che la signora Gruber, in qualità di titolare della sua trasmissione, abbia la coerenza di smentire quelle sciagurate parole che il signor Pansa ha detto, oltretutto in un contesto che non c’entrava nulla rispetto al tema affrontato quella sera.
TIZIANA PESCE
figlia di Giovanni Pesce, partigiano Medaglia d’oro della Resistenza
Il sito dell’ANPI Patria Indipendente invita a scrivere a La7 (la lettera dell’ANPI)
foto tratta da profilo Facebook di Tiziana Pesce