Come è chiassosa la paura del diverso, dello straniero, del migrante, del rom o del sinti chiamati, ovviamente, spregiativamente da sempre solo “zingari”. Come è silente invece il dato macroscopico della povertà di un Paese che non può attribuirla al “pericolo” esterno o al diverso da sè stesso…
Il 48,3% delle famiglie italiane è in istato di povertà e il 25% non ha di che curarsi…
Sento già una voce che dice: “Appunto! E tu difendi extracomunitari, migranti e zingari!? Ma sei matto? Preferisci loro a noi italiani?”.
Preferisco i dati nudi e crudi di una crisi, di una disperazione sociale che non risiede lì nel campo rom preso di mira per la povertà che di per sé già lo avvolge.
Preferisco i dati nudi e crudi di una crisi, di una disperazione sociale sincera, onesta che riconosca da dove viene il neopauperismo moderno di massa: da chi troppo accumula, chi fa profitti, chi evade il fisco sia sistematicamente che di tanto in tanto e ci costringe ad evaderlo puntando sulla differenza dei prezzi, chi sfrutta proprio la povertà per creare altro disagio sociale e alimentare le incertezze…
Preferisco la verità dei fatti. E i fatti sono questi, non quelli che una certa televisione, ogni giorno, racconta tra urla, insulti, schiamazzi e molta poca civiltà e umanità.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay