Si terrà oggi in tarda mattinata nel carcere di Regina Coeli l’interrogatorio di garanzia di Roberto Spada, arrestato per la testata di mercoledì scorso al giornalista di Raidue Daniele Piervincenzi. E partirà poche ore più tardi, alle 15.30 dalla stazione Lido di Ostia, la manifestazione contro la violenza fascista e mafiosa che quella aggressione ha provocato.
Roberto Spada è il fratello di Carmine, considerato il capo del clan mafioso sul litorale romano. La procura di Roma a sostegno della sua richiesta di arresto cautelare per violenza privata ha ipotizzato l’aggravante del metodo mafioso, allegando le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Secondo i quali Roberto Spada sarebbe a capo del «ramo del sodalizio» dedito al traffico di droga, un soggetto «che comanda e che può dare ordini».
Il corteo, promosso dal Laboratorio Civico X, è stato immediatamente «adottato» dalla sindaca di Roma Virgina Raggi e dal blog del Movimento 5 Stelle. O Ostia tra otto giorni c’è il secondo turno delle elezioni municipali e la candidata grillina Giuliana Di Pillo ha solo un piccolo margine di vantaggio sulla candidata di centrodestra Monica Picca.
Le manifestazioni sono in realtà due, tre contando anche il sit-in di giornalisti di ieri davanti alla palestra di Spada, luogo dell’aggressione. Libera, l’associazione contro le mafie di Don Ciotti, e la Federazione della stampa hanno indetto un’altra manifestazione per il prossimo 16 novembre. E il Pd romano ha ritenuto di aderire solo a questa (alla quale parteciperà comunque anche la sindaca), giudicando il corteo di oggi una mossa elettorale dei 5 Stelle. Che per il Pd – parola del presidente Orfini e del senatore Esposito – sono equivalenti ai neofascisti di CasaPound, la lista che con il 9% è stata il fenomeno più inquietante delle elezioni di domenica scorsa. Accanto all’astensionismo di due elettori su tre.
I «fascisti del terzo millennio», che in campagna elettorale hanno ricevuto l’appoggio di Spada, potrebbero essere decisivi per la vittoria di Monica Picca. Anche se il leader locale di CasaPound Luca Marsella ha pubblicamente invitato i suoi elettori a disertare le urne.
La stessa linea del Pd, il partito che assieme ai 5 Stelle ha subito il colpo più pesante nel primo turno elettorale. Entrambe le formazioni hanno lasciato a casa circa il 50% dei voti rispetto alle comunali del 2012. Secondo l’analisi dei flussi dell’Istituto Cattaneo, gli elettori del partito di Renzi, nel caso tornassero alle urne, sarebbero addirittura più inclini a sostenere il centrodestra che la candidata grillina.
Tra molte cautele e precisazioni, invece, i rappresentanti di Sinistra italiana e Articolo 1-Mdp hanno espresso la preferenza per la candidata grillina. «Al ballottaggio di Ostia vanno due schieramenti che non ci rappresentano», è la premessa di una dichiarazione congiunta. Ma «non si può essere indifferenti al momento del voto, i valori dell’antifascismo, della solidarietà, della lotta alle mafie sono costitutivi della sinistra e vanno riaffermati sempre e comunque. Non si può essere reticenti sui rischi e le caratteristiche di questa destra che va al ballottaggio». Non c’è l’indicazione esplicita di votare per la candidata M5s ma il senso è chiaro.
Nel frattempo, anche le segreterie regionali dei sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, che in un primo momento avevano aderito solo alla manifestazione del 16 novembre, hanno deciso di scendere in piazza anche oggi. Le liste a sostengo della candidata di centrodestra, invece, se ne guarderanno bene: «Non abbiamo ricevuto nessun invito», ha detto Monica Picca.
La manifestazione di oggi, secondo la sindaca Raggi «sarà una grande passeggiata, una manifestazione senza simboli di partito». Sfilerà per il lungomare di Ostia e terminerà in piazza Gasparri a nuova Ostia, a pochi metri dalla palestra di Roberto Spada.
Nella sede del municipio di Ostia, martedì prossimo si riunirà il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per decisione del prefetto di Roma Paola Basilone che l’ha convocato. Con la sindaca e i vertici delle forze di polizia ci sarà anche un rappresentante della procura distrettuale antimafia. Per quella data si saprà se l’aggravante del «metodo mafioso» contestata dalla procura a Spada avrà retto al vaglio del giudice, e dunque la misura degli arresti cautelare confermata. «Nel territorio di Ostia – ha detto ieri il capo della polizia Franco Gabrielli, che è stato anche prefetto e commissario di governo a Roma – ci sono state inchieste e operazioni che hanno portato, anche nell’ambito di quella consorteria, a numerosi arresti. Altri ce ne saranno nel futuro»
DOMENICO CIRILLO
foto tratta da Pixabay