Dal M5S arriva un doppio messaggio. Da una parte, Conte annuncia di voler mettere a disposizione di tutti la piazza del 5 aprile a Roma. «L’abbiamo convocata – afferma il leader pentastellato – ci siamo assunti tutti i costi senza chiedere nulla a nessuno. Ma la offriamo a tutte le forze e ai cittadini che vogliono dire che loro c’erano quando si è deciso di investire 800 miliardi per le armi e abbandonare la transizione ecologica». Dall’altra, trapela che i gruppi parlamentari sono pronti a presentare mozioni contro il ReArm Europe: «Vogliamo l’Europa del Pnrr e non del riarmo». Il tema potrebbe scompaginare le coalizioni.
Il corteo partirà da piazza Vittorio e arriverà ai Fori imperiali. La scelta del percorso indica prudenza. Lo spazio alla fine di via Cavour può essere riempito anche nel caso in cui non vi siano partecipazioni moltitudinarie. Chi ci sarà? Dal Partito democratico non si sa ancora nulla. Elly Schlein potrebbe comparire per un saluto, come accadde nella primavera di due anni fa, senza assistere agli interventi dal palco. Che dal M5S stanno organizzando nello spirito della kermesse che ha incoronato la svolta contiana di novembre scorso a palazzo dei Congressi.
Dunque, spazio a giornalisti e intellettuali amici. Nel 2023 arrivò Beppe Grillo, che declamò un discorso abbastanza confuso ma fece di tutto per rubare la scena a uno spaesato Conte. Questa volta dal quartier generale di via Campo Marzio stanno soppesando la scaletta e non trapelano ufficialmente anticipazioni. Probabilmente ci sarà Marco Travaglio, forse anche Marcello Veneziani, firma della destra e da qualche tempo critico con Meloni. Da Alleanza Verdi Sinistra, i due leader Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli dovrebbero partecipare con una piccola delegazione.
Ci sarà anche Rifondazione comunista, che ha annunciato la sua partecipazione. «È un’occasione per rilanciare la mobilitazione pacifista contro il riarmo, la guerra in Ucraina e il genocidio in Palestina – afferma il segretario Maurizio Acerbo – La ripresa dei bombardamenti su Gaza mostra quanto sia infondata l’esaltazione acritica dell’Ue o la pretesa superiorità morale di un’Europa che ha perso ogni residua credibilità con il sostegno ai crimini di Netanyahu». Dall’Usb, invece, si prepara una location contemporanea, vicina ma autonoma: un’assemblea in piazza Santi apostoli.
Fin qui le voci e la dialettica tra sinistre. Ma quella del M5S sarà anche l’occasione di misurare il peso di una compagine messa in piedi dalla webtv Ottolina e dalla rivista online La Fionda, che qualche settimana fa ha festeggiato quando uno dei suoi articolisti, Thomas Fazi, è stato scelto su X come interlocutore niente poco di meno che dal vicepresidente Usa J. D. Vance, e che adesso annuncia l’adesione al 5 aprile.
Il refrain è di quelli già sentiti: andare oltre le ideologie. «Abbiamo deciso di tenerci alla larga dalle opposte tifoserie, destra o sinistra, trumpiani o anti-trumpiani, che, tra fiumi di retorica, cercano ancora una volta di arruolare, sulla base di parole d’ordine vuote e ipocrite, pezzi di consenso popolare a favore di una fazione o l’altra» affermano in un documento che indice un’assemblea prevista a Roma per il prossimo 29 marzo cui parteciperà, tra gli altri, anche Pubble, youtuber che ha all’attivo collaborazioni con Il Primato Nazionale, rivista dei «fascisti del terzo millennio» di CasaPound. Se non siamo al rossobruno Marco Rizzo, che da tempo corteggia il generale fan della X Mas Roberto Vannacci, poco di manca.
L’invito a unirsi oltre la destra e la sinistra riecheggia nella storia del M5S e rimanda alla recente scelta di Giuseppe Conte di intavolare, sempre in nome del no alla guerra, un rapporto privilegiato con la sedicente «sinistra conservatrice» della tedesca Sahra Wagenknecht. Che un’operazione del genere stia montando pare confermato dal fatto che i 5S al parlamento europeo abbiano convocato a discutere Geminello Preterossi, filosofo del diritto che in questi anni ha più volte sostenuto la necessità di confrontarsi «da sinistra» con categorie tipiche della destra come nazione, sovranismo, tradizione. Il desiderio che circola, dentro e fuori i 5 Stelle, è che possa comparire anche l’ex front-man Alessandro Di Battista. Un federatore perfetto per alcuni dei segmenti che si ritroveranno in piazza.
GIULIANO SANTORO
foto: screenshot tv