The Bad Fire è l’undicesimo disco dei Mogwai, è composto da 10 brani, un sacco di chitarre elettriche, sperimentazioni, suoni elettronici e, come sempre, poche, ma calibrate, parole. La formula è consolidata dal 1995 e segna la strada di una delle band rock più interessanti tra quelle diventate grandi con il cambio di secolo. «The Bad Fire è un termine scozzese coniato dalla classe operaia per indicare l’inferno», racconta la band.
E che i Mogway siano attenti a cosa accade nel mondo è risaputo e così non stupisce il riferimento storico/politico, per chi li conosce, e neppure il loro posizionamento, rivendicato anche sulle reti sociali, contro quanto sta accadendo al popolo palestinese.
Non stupisce nemmeno che l’album sia particolarmente riuscito e rifletta la storia della band senza però sembrare una copia di altro già fatto. Il titolo – sottolinea ancora il gruppo «riflette il momento difficile che stavamo attraversando, in particolare quello del tastierista Barry Burns». «Il trauma è una cosa strana. Non l’ho ancora superato», ammette Burns.
«Ci stavamo preparando per iniziare a incidere l’album e i medici dicevano che mia figlia era fortunata ad essere viva. Ha subito un trapianto di midollo osseo, ha superato la chemio e ora sta bene. Ma io ho passato due anni terribili. Posso solo dire che tutto questo tempo è stato un fottuto incubo».
The Bad Fire è stato registrato nel Lanarkshire, con il produttore John Congleton, vincitore di un Grammy Award, che si è unito alla band in studio.
«Spesso sentiamo dire dalla gente che la nostra musica li ha aiutati a superare momenti difficili della loro vita e per una volta credo che valga anche per noi». Non è un lavoro di facile fruizione – come i precedenti 10 finora realizzati – il pop non sta di casa qui tanto che fino al 2001, con la pubblicazione di Rock Action le parole quasi non c’erano nei brani della band, poi, di tanto in tanto, anche la voce è diventata uno degli strumenti che il quartetto mescola con gli altri per creare loro sound.
E così in God Gets You Back, Fanzine Made Of Flesh e 18 Volcanos le parole si fondono alla musica. Tra tutte le tracce spicca, e non solo per lo sfondo cupo e ansiogeno, If You Find This World Bad, You Should See Some Of The Others, uno dei migliori brani di sempre della band scozzese.
ANDREA CEGNA
foto: screenshot dalla pagina Facebook dei Mogwai