Si è appena spento l’eco dei commenti riguardanti il risultato delle elezioni siciliane di domenica scorsa (mentre si è già messa in moto la magistratura) e adesso l’attesa è tutta per le prossime, inevitabili, elezioni legislative generali.
Ricordando che la legislatura scade l’11 marzo 2018 e che eventuali proroghe rappresenterebbero l’ennesima forzatura costituzionale verificatasi in questa legislatura (un’altra legge elettorale bocciata dalla Consulta; due governi venuti fuori da un trama di palazzo e non dal’esito del voto) e che sono ancora da delineare i collegi per la parte uninominale (di conseguenza tutte le simulazioni dei vari istituti di ricerca sono da considerare fasulle) è il caso di fare il punto circa quello che è stato l’effettivo andamento dei risultati elettorali parziali che abbiamo riscontrato dal 2015 al 2017.
In questo lasso di tempo abbiamo avuto 5 appuntamenti al voto di rilievo nazionale (da questo computo quindi sono escluse le appena celebrate elezioni siciliane) ed esattamente: le elezioni regionali 2015; il referendum sulle trivelle del 17 aprile 2016; le elezioni amministrative del 5 giugno 2016 ( nella nostra analisi saranno presi in considerazione soltanto i dati riguardanti i 25 capoluoghi), il referendum del 4 dicembre 2016 sulle deformazioni costituzionali, le elezioni amministrative dell’11 giugno 2017 (anche in questo caso presi in esame i dati dei 25 capoluoghi chiamati al voto).
E’ evidente che per quel che riguarda i due referendum saranno presi in esame soltanto i dati riguardanti la partecipazione al voto.
Andiamo dunque per ordine elencando elezione per elezione il votale dei voti validi (quindi escluse schede bianche e nulle) turno elettorale per turno elettorale:
Elezioni regionali 31 maggio 2015 ( 7 regioni):
iscritti nelle liste : 18.849.077
voti validi: 9.293.140 ( 49, 30%)
Referendum trivelle 17 aprile 2016
Iscritti nelle liste 50.675.406
Voti validi 15.533.569 (30,65%)
Elezioni amministrative 5 giugno 2016 ( 25 capoluoghi)
Iscritti nelle liste: 6.644.135
Voti validi 3.696.557 (55,63%)
Referendum costituzionale 4 dicembre 2016
Iscritti nelle liste 50.773.284
Voti validi 32.852.112 (64,70%)
Elezioni amministrative 11 giugno 2017 (25 capoluoghi)
Iscritti nelle liste 2.854.057
Voti validi 1.469.936 (51,50%)
Appare evidente come ormai la percentuale dei voti validi si aggiri sul 50% degli aventi diritto. In questo quadro fa davvero spicco la percentuale raggiunta nel referendum costituzionale del 64,70%, una percentuale davvero rilevante rispetto ai trend attuali.
Passiamo allora all’analisi riguardante i diversi blocchi politici raggruppati in 5 parti: PD, Centro – destra, M5S, Sinistra (il riferimento è quello relativo alla conformazione della Lista Tsipras presentata alle europee 2014 e comprendente PRC, PdCI, SeL e altri soggetti) e Centristi (tentando di seguire al meglio possibile le diverse evoluzione dell’area).
Verifichiamo allora nel merito:
PD
Regionali 2015 ( il dato comprende le liste d’appoggio ai candidati presidenti) 2.691.159 28,95%
Amministrative 2016 (numeri sempre comprensivi delle liste d’appoggio ai candidati Sindaci) 1.062.767 31,50%
Amministrative 2017 ( sempre comprese le liste d’appoggio) 418.791 30,33%
L’andamento del PD può essere considerato lineare nel trend di calo dopo il presunto exploit delle elezioni europee 2014 (ricordiamo ancora una volta la valutazione fasulla di quel 40% ch, in realtà, dal punto di vista dei voti raccolti valeva meno del 33% del 2008). Adesso, ovviamente, pesa l’incognita della scissione di MdP.
CENTRO – DESTRA
I dati dei 3 partiti che compongono questo fronte (FI, FdI, Lega) sono esaminati separatamente e nel loro complesso considerato il sistema di alleanze tra loro che pare, sul piano politico, consolidarsi
Regionali 2015:
Forza Italia 955. 704 10,28%
Fratelli d’Italia 334.663 3,60%
Lega Nord 807.053 8,68%
Liste d’appoggio 257.172 2,76%
Alla Lega Nord sono stati assegnati anche i voti ottenuti dalla Lista Zaia in Veneto.
Totale centro destra 2.354.592 25,32%
Amministrative 2016:
Forza Italia 275.052 8,15%
Fratelli d’Italia 195.119 5,78%
Lega Nord 180.306 5,34%
Liste d’appoggio 358.730 10,63%
Totale centro destra : 1.009. 207 29,92%
Amministrative 2017
Forza Italia 107.166 7,29%
Fratelli d’Italia 40.714 2,76%
Lega Nord 90.505 6,15%
Liste d’appoggio 225.656 15,35%
Totale centro destra 489.744 31,55%
Inutile rimarcare il dato di crescita costante nel triennio anche se va ricordato come il dato nazionale complessivo più probante rimanga comunque il 25% delle regionali.
MOVIMENTO 5 STELLE
Regionali 2015: 1.324.292 14,25%
Amministrative 2016: 700.456 20,76%
Amministrative 2017: 138.279 10,01% ( da ricordare per quanto riguarda questa tornata i 26.255 voti pari al 2,62% raccolti da liste cinque stelle dissidenti a Parma e Genova)
SINISTRA (Prc, Pdci, Sel poi SI, dal 2017 Mdp)
Regionali 2015 390.973 4,20%
Amministrative 2016 295.547 8,76% (dato comprensivo dei voti ottenuti dalla Lista De Magistris a Napoli)
Amministrative 2017 75.830 5,49%
Una lista unica, non alleata dal PD, dovrebbe risultare abbastanza al riparo dal quorum del 3% ma l’impressione è che servirebbe l’apporto di tutti al gran completo.
CENTRISTI
Regionali 2015 529.992 5,70%
Amministrative 2016 67.231 1,99%
Amministrative 2017: 39.664 2,78%
L’area cosiddetta “centrista” (riferimenti UDC e Lista Monti del 2013, poi Scelta Europea e Scelta Civica) appare complessivamente davvero sulla via dell’estinzione .
Non è stato possibile prendere in considerazione l’andamento dell’estrema destra risultando, nel periodo esaminato, troppo sporadico il dato delle presentazione elettorali di quest’area politica.
FRANCO ASTENGO
foto tratta da Pixabay