Adesso, via, forza… accusate nuovamente anche il papa di essere “putiniano“, caso mai non l’aveste già fatto. O, piuttosto, di essere un “pacifinto“, uno che vuole la pace “perché deve volerla” in quanto uomo di fede, dalla parte di quel dio in cui tanti credono, tanti altri no.
Accusatelo se non l’avete ancora fatto, perché ha osato dire in una intervista al “Corriere della Sera” che forse – testuale – «…l’abbaiare della NATO ai confini della Russia…» beh… qualche responsabilità l’avrà nell’aver spinto l’autocrate che governa la Russia col pugno di ferro a muoversi contro l’Ucraina.
Ad avere anche solo un pretesto per fare la guerra? E vi pare poco? Quelli che sostengono che le colpe stiano solo da una parte, pensando così di fare un servizio alla verità e alla necessità di sostenere i valori democratici dell’Occidente, altro non fanno invece se non allontanare le cause della guerra da sé stessa, impedendo a milioni di persone di capire veramente ciò che sta all’origine di questo conflitto.
Il papa ci ha ricordato, in sostanza, che chi è senza peccato scagli la prima bomba. Ma qui, pare, sono tutti pronti a scagliarla: per primi Stati Uniti d’America e Russia, ma anche il governo ucraino e alcuni sostenitori ferventi in seno e fuori dalla UE non sono da meno…
La voglia di spegnere la guerra con altra guerra pare essere il punto antietico su cui far girare la propaganda bellica: come fermare Putin, domandano a noi pacifisti i sostenitori dell’invio di armi senza se e senza ma? Ma con la forza! Ovvio. E se la forza prevede altra guerra, pazienza…
La rassegnazione allo scontro sembra l’unico alibi per giustificare gli orrori che la guerra produce. E’ inevitabile, ci dicono quelli che a parole si dicono per la pace e il dialogo e poi plaudono al riarmo anche in Italia, all’aumento delle spese militari oltre ogni immaginazione…
Adesso, noi pacifisti o finti che si sia, noi neneisti e putiniani che non siamo, possiamo dire di pensarla come Francesco. Almeno in questi frangenti. Perché c’è un pensiero religioso che osteggia le guerre, nonostante le abbia benedette per millenni. E c’è un pensiero, c’è una pratica sociale e politica laica che fa lo stesso.
Pazienza se incappiamo tutti e due nell’eresia verso l’ortodossia bellicista della buona, sacra morale del “buonsenso” pragmatico di chi ha capito come si ferma Putin. Va messo in conto…
Intanto aspettiamo che tutte le armi inviate dai governi agli ucraini fermino la guerra. Aspettiamo, ma qui passano solo cadaveri…
(m.s.)
3 maggio 2022
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