Secondo la Corte di Cassazione ci si può sposare anche via Skype: non è necessario che il rito avvenga in un luogo prestabilito di culto o in una sede istituzionale.
Si tratta di un matrimonio tra una italiana ed un pachistano.
Ad averlo saputo prima, ne avrei approfittato… Avevo conosciuto anche io un bell’uomo asiatico…
Ma forse qui la Cassazione avrebbe a che fare con i ricorsi del popolo del “Family day”. Va bene la distanza, va bene Skype, ma due gay pure… E’ troppo! Vero?
(m.s.)
foto tratta da Pixabay
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