Per le grandi testate è un dittatore, un “caudillo”, un tiranno. Non gliene importerebbe nulla se il Venezuela non fosse uno dei paesi più ricchi di petrolio al mondo e se non avesse il torto di non venderlo agli Stati Uniti d’America.
Per le grandi testate giornalistiche cartacee e anche televisive, il golpista invece è un eroe: è giovane, bello e perseguitato dal “regime”.
La verità sarebbe “rivoluzionaria”, ma in questi casi diventa sempre una variabile dipendete dagli interessi del capitale e dell’imperialismo.
Rivoluzionario sarebbe vedere sui grandi giornali italiani una intervista a Maduro dopo quella comparsa oggi a Guaidò. Statene certi, non la vedrete mai. Perché la rivoluzione non è il loro elemento: per natura di sistema.
(m.s.)
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