Un amico mi chiede:
Il marxismo prevede il materialismo storico; il materialismo storico obbliga all’ateismo. Il “vero comunista” è ateo (e antireligioso).
Oppure è cambiato qualcosa?
Una domanda interessante. Su cui provo a rispondere.
Che il materialismo storico spinga ad una attenta osservazione laica del mondo è vero. Che induca per “vocazione” filosofica o scientifica all’ateismo non credo si possa affermare.
Io non ho la fortuna (o sfortuna, a seconda dei punti di vista) di sentirmi parte in questa vita di un disegno deistico. Vivo, da agnostico, tutto il mistero dell’esistente e, quindi, non sposo l’apriorismo tanto della credenza religiosa quanto dell’ateismo preconcetto.
Non affermo e non nego ciò che mi è inconoscibile.
Provo a vivere con un regime etico piuttosto che religioso e lo faccio pensando che il senso, se proprio uno bisogna trovarlo, della vita stia nel migliorare l’incomprensibile esistenza dell’essere. Inteso cosmologicamente. Un tutto che si particolareggia nel nostro quotidiano miserrimo agli occhi di una coscienza che forse esiste o forse no: la coscienza dell’universo di cui facciamo parte.
In tutto questo speculare non trovo, come vedi, contraddizione tra il credere in un dio o meno e l’essere comunista, quindi in una analisi classista e marxista delle dinamiche sociali ed economiche.
(m.s.)
foto tratta da Pixabay