A Roma la targa in ricordo di Giacomo Matteotti è stata mandata in frantumi. A Vicenza i naziskin chiedono la messa al bando dell’ANPI e un processo per tutti i partigiani.
Ciò che scandalizza non è un pezzo di marmo rotto o una richiesta: ciò che scandalizza è che si possa rompere un pezzo di marmo con sopra il nome di Giacomo Matteotti e che ci si permetta, con una sfacciataggine indegna, di chiedere di processare la verità storica, la verità costituzionale su cui si fonda la nostra Repubblica, la nostra libertà.
Che ciò possa avvenire è anche libertà di espressione, ma forse anche alla libertà c’è un limite se chi la esercita in nome della medesima la schiaccerebbe un secondo dopo in nome dell’autoritarismo per tutti.
(m.s.)
foto tratta da Wikipedia