Forse verrà meno buio d’estate prima, quando ancora sono le quattro del pomeriggio e il sole già scompare e, avrebbero cantato i Tazenda, “spunta la luna dal monte”.
Forse il mantenimento dell’ora legale per tutto l’anno, se approvato dal Parlamento Europeo, unirà almeno tra le lancette o i quadranti a cristalli liquidi degli orologi gli europei.
Ma continueranno a trattarsi come nemici per il resto delle questioni che invece dovrebbero essere dirimenti per la vita quotidiana e per le future generazioni.
Dietro tutto ciò c’è comunque un interesse anche economico: i paesi del nord Europa spingono perché l’ora legale sia l’unica misurazione oraria per tutta l’Unione. Favorirebbe, per l’appunto, la produttività in quanto aiuterebbe le persone (la forza-lavoro da sfruttare) ad essere maggiormente attive in tal senso.
Niente letargo nordico, niente talpe invernali. Sole tutto l’anno. Un po’ come nell’impero intercontinentale di Carlo V.
Ma sull’Europa il sole tramonta spesso: soprattutto quando qualche barcone arriva in vista delle coste italiane e ad attenderlo è il muro respingente dei governi di Malta, dell’Italia…
(m.s.)
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