Siccome viviamo nel capitalismo è ovvio che il punto di osservazione e di partenza sia sempre il punto di vista della classe dominante.
Ma possiamo, almeno noi comunisti, recuperare una sana critica di classe e marxiana e capovolgere proprio l’approccio osservativo partendo dalla visione “normale” della società?
Assumiamo su di noi il punto di vista padronale e proviamo a pensare cosa dovremmo fare per mantenere i nostri privilegi. Secondo voi un governo formato da PD e Cinquestelle promuoverà riforme sociali o difenderà i privilegi di classe del padronato?
Mi consentirete di avere qualche dubbio anche sul potenziale di LeU in merito… Qualche briciola potrà anche essere raccattata, qualche diritto civile sarà certamente garantito rispetto al governo giallo-nero che esce di scena.
Ma, vi domando: quanto aiuta tutto ciò la sinistra comunista e di alternativa a riconnettersi con il Paese?
Siete consapevoli del fatto che Salvini, Meloni e compagnia cantando useranno tutti i mezzi comunicativi possibili (ed abbiamo visto come è efficace il loro impatto comunicativo…) per dire che la “sinistra” e il governo “giallo-rosso” impoveriranno il Paese?
Siete consapevoli che non potendo fare riforme sociali, tutto ciò porterà acqua al mulino dei sovranisti?
Se ne siete consapevoli, a me pare un suicidio appoggiare il governo nascibile nelle prossime ore.
Se non siete consapevoli, peggio mi sento…
La domanda di sinistra non rinasce nel Paese se si appoggiano i campioni del liberismo e del populismo, anche se questi sembrano essere un argine al salvinismo oggi.
Non faranno altro che amplificare il disagio sociale e ingrossare le fila dei fascisti che oggi credete di aver estromesso dal governo.
Che fare allora? Anzitutto non sostenere questa nuova Caporetto per le classi sociali deboli, per tutti gli sfruttati e lavorare per ricostruire una forza antiliberista e anticapitalista seria e dinamica.
Invece mi pare che si lavori, scioccamente, per il re di Prussia.
(m.s.)
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