Non ho più la voglia e tanto meno il tempo di provare a spiegare ad un comunista che lo è stato prima di me, nel PCI, ad altri comunisti che sono stati nel PCI, che sarebbe coerente, giusto e vicino agli ideali che esprimeva un tempo (e pretende di esprimere ancora) il voto al NO.
Se pensa che il voto al “sì” sia di progresso, di cambiamento, di miglioramento sociale, allora che quelli del PCI votino pure “sì”.
Io forse sono immune dalla sindrome del riconoscimento permanente del PCI nel corso delle involuzioni che ha subìto: PDS, DS, PD (diversamente involutivo).
Ma questa immunità pregevole me la tengo stretta: se qualcuno si dice comunista o di sinistra e vede nel PD un qualche cenno di comunismo e di sinistrismo, allora non vale nemmeno la pena di discutere. Votate “sì” e poi vi accorgerete, qualora dovesse vincere e passasse la controriforma renziana, cosa avrete fatto.
Ve ne accorgerete. Ricordate che bisognerebbe arrivarci per tempo e non “per contrarietà”…
Intanto, continuiamo a lavorare per il NO!
(m.s.)
foto tratta da Pixabay