La Spagna ha ordinato il fermo per otto ex ministri catalani. Anche per Puigdemont è stato chiesto un mandato di arresto europeo.
Un’escalation davvero pericolosa innestata da una insensata volontà di repressione di un’azione esclusivamente politica portata avanti dal legittimo governo della Generalitat catalana.
E’ necessaria un’iniziativa a livello internazionale perché il procedere di questo stato di cose non precipiti nello scontro diretto.
Ciò però non si può fare senza prendere una precisa e netta posizione.
Al di là delle contraddizioni evidenti insite anche nel campo indipendentista, infatti, nessuno ricorda che la Spagna ha messo la polvere franchista sotto il tappeto senza affrontare il tema della transizione, tacitandolo sotto la paura del golpe e regalando indebitamente alla monarchia borbonica il ruolo di garante.
La sinistra, se oggi esiste, dovrebbe scegliere il tema della forma di stato, il tema della Repubblica come fondamentale per sviluppare la propria iniziativa politica uscendo così dal tunnel del dilemma “non si può essere comunisti e indipendentisti” falsamente impostato dal coordinatore di Izquerdia Unida, Garzon.
Reclamare, come minimo, il rispetto delle libertà individuali e una preparazione di garanzia democratica delle elezioni previste per il 21 dicembre, deve significare anche una scelta precisa per la Repubblica intesa come priorità che dovrebbe accomunare da subito le sinistre, spagnole, catalane, europee.
FRANCO ASTENGO
3 novembre 2017
foto tratta da Pixabay