Voglio chiarire subito, a scanso di equivoci che non ho nulla a che fare con i “sovranisti” che stanno pullullando; e mi rifaccio al testo costituzionale, che dice chiaramente che all’art. 1 parla di “sovranità popolare”, non nazionale.
La quale appunto è citata all’articolo 11, come da ridurre reciprocamente con altri paesi europei essendo quasi la condizione del cammino d’Europa, mentre la sovranità nazionale assoluta è anticostituzionale e oggi pericolosissima, perché porterebbe subito alla violazione del secondo comma articolo 11 della Costituzione, e darebbe sostegno ai rinascenti pericolosissimi nazionalismi europei.
L’”Europa dei popoli” che personalmente sostengo è fondata sulla sovranità “popolare”, non sulla sovranità “nazionale”.
L’articolo 11 è un articolo pacificista, europeista federalista, non nazionalista.
Conviene dichiarare subito a chiare lettere e ripetere alla noia con tenacia e buona ragione che cercare di avviare una deriva guerrafondaia in risposta al terrorismo fondamentalista che percuote il mondo è assolutamente anticostituzionale e da respingere subito come eversivo.
L’art.11 infatti dichiara solennemente ed emotivamente che l’Italia ripudia la guerra aggressiva (“come offesa alla libertà degli altri popoli”) e neppure accetta la guerra come risoluzione delle controversie internazionali, dunque non vi è guerra giusta in una controversia nella quale avendo ragione noi volessimo far giocare questa ragione a giustificazione di una guerra.
Di più lo stesso articolo 11 dichiara che la sovranità nazionale non è assoluta, ma anzi essa va ridotta in modo consensuale e reciproco tra i popoli europei, anzi si potrebbe dire che la riduzione continua e progressiva delle sovranità statali è la via maestra indicata nella nostra Costituzione per la costruzione dell”Europa dei popoli, non delle nazioni, appunto.
LIDIA MENAPACE