Verso le europee. Oggi assemblea a Roma alle 10, per celebrare il decennale della fondazione
Diventare la terza forza politica dell’Ue. Questo è l’obiettivo che il partito della Sinistra europea (Se) vuole raggiungere alle elezioni del 25 maggio. Un traguardo ambizioso, ma che è pienamente alla portata delle liste – come l’italiana L’Altra Europa – che nei diversi Paesi dell’Unione candidano Alexis Tsipras a presidente della Commissione di Bruxelles. I sondaggi prevedono un doppio testa a testa: socialisti e popolari si contendono la maggioranza relativa (sono dati al 28%), mentre Se e liberali dell’Alde (in Italia sono i montiani di Scelta civica) lottano per il primato fra i partiti «minori». Quelli, cioè, che con ogni probabilità avranno un risultato a una cifra.
Per quanto distanziati dalle due liste maggiori, Se e liberali non sono certo forze residuali: secondo le inchieste di opinione, potrebbero ottenere ciascuno un numero di deputati pari a circa l’8% dell’emiciclo di Strasburgo. Per la forza guidata in questa competizione da Tsipras si tratterebbe di un buon passo in avanti rispetto alla legislatura attuale, mentre per i liberali dell’Alde guidati dal belga Guy Verhofstadt e dal finlandese Olli Rehn si tratterebbe di un ridimensionamento. Nel caso in cui la Se sopravanzasse i liberali, il mutamento degli equilibri nell’Europarlamento – e il segnale politico – sarebbe da non sottovalutare.
Ne è consapevole il gruppo dirigente della Sinistra Eruopea che oggi si ritrova a Roma per una giornata di campagna elettorale, ma anche di festa: il 9 maggio di 10 anni fa, proprio nella capitale italiana, nasceva questa forza politica continentale, che ebbe come suo primo presidente l’allora segretario di Rifondazione comunista Fausto Bertinotti. Al suo posto ora c’è il francese Pierre Laurent, segretario del Pcf, che prenderà la parola nelle iniziative previste oggi: alle 10 una tavola rotonda sulle «sfide per cambiare l’Europa» all’Hotel Nazionale di piazza Montecitorio e dalle 18 una manifestazione (con concerto) a Campo de’ Fiori.
Nel meeting serale interverranno fra gli altri anche Fabio Amato, coordinatore della campagna Se, il segretario del Prc Paolo Ferrero e Barbara Spinelli. Attraverso un videomessaggio si potrà ascoltare anche Tsipras, che della Se è uno dei vicepresidenti.
A fare da traino per il risultato del 25 maggio ci sarà proprio la greca Syriza, la forza guidata dal candidato presidente: i sondaggi le attribuiscono oltre il 20%. Importante sarà anche il contributo della tedesca Linke, del cartello francese Front de Gauche (di cui fa parte il Pcf), e della spagnola Izquierda unida.
Per diventare la terza forza a Strasburgo, per la Se potrebbe rivelarsi determinante proprio il risultato della lista italiana, che dovrà lottare fino all’ultimo voto per superare la soglia di sbarramento al 4% (che Gustavo Zagrebelsky giudica incostituzionale).
Fra gli stati più popolosi, solo Regno Unito e Polonia non hanno liste che facciano riferimento a Tsipras
A fare da piattaforma comune a tutti i partiti che sostengono il leader greco ci sono i punti qualificanti del programma della Se, votato lo scorso dicembre a Madrid: stop all’austerità e alla governance neoliberista dell’economia continentale, una vera Tobin tax sulle transazioni finanziarie, salario minimo europeo, nuovo modello di sviluppo ecologicamente sostenibile, democratizzazione delle istituzioni Ue, rifiuto del trattato di libero scambio con gli Usa, diritti per tutti coloro che subiscono discriminazioni e difesa dei servizi pubblici dalle privatizzazioni selvagge.
JACOPO ROSATELLI
da il manifesto